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Giovedì, 28 aprile 2016

Libia. Gentiloni risponde a Si: interverremo solo su richiesta. Palazzotto: nessun intervento senza autorizzazione Parlamento

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Question time alla Camera sulla Libia.  Il governo doveva rispondere all’interrogazione a risposta immediata dei deputati di Sinistra Italiana sull’esistenza o meno del “piano per l’intervento militare italiano in Libia” e in particolare, anche alla luce del comprovato invio di nuovi mezzi e uomini in territorio irakeno se non intenda il Ministero degli Affari Esteri chiarire le motivazioni che hanno portato a non deliberare ancora in merito al decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali per l’anno 2016.

Il ministro Gentiloni ha replicato sostenendo che «Abbiamo fatto un grande sforzo sul piano diplomatico, abbiamo dei rapporti bilaterali che vanno avanti, ci auguriamo che questo porti al consolidamento della situazione. Risponderemo sul tema della sicurezza a eventuali richiese del governo libico, non abbiamo numeri al momento, li valuteremo informando il Parlamento e con il via libera delle Nazioni Unite».

Una risposta che non ha sodisfatto Sinistra Italiana. Erasmo Palazzotto ha così replicato in aula «Sinistra Italiana è contraria ad ogni forma di intervento militare senza l’autorizzazione del Parlamento ed è per questo che bisogna fare chiarezza e andare oltre le indiscrezioni giornalistiche e le interviste a volte inopportune della ministra della Difesa. Gentiloni conferma che il decreto missioni sara’ all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri. Un decreto cosi’ importante per la visione strategica sulla politica estera e militare del nostro Paese non può arrivare con 118 giorni di ritardo».

«In questo modo, ha proseguito l’esponente di SI, il Parlamento discuterà soltanto di un mese di proroga delle missioni internazionali, ratificando scelte che il governo ha già preso senza consultare il Parlamento. L’Italia deve avere una voce forte rispetto ai nostri partner per arrivare ad una visione comune su quale sia la strategia migliore da mettere in campo in Libia. Senza questa visione comune, conclude Palazzotto, qualunque invio di uomini sarebbe non solo sconveniente ma anche avventuristico».

Commenti

  • Francesco

    Dunque, un’eventuale “missione” in Libia (leggasi “guerra coloniale” per il petrolio) con il crisma del Parlamento, siete disponibili a digerirla? Che tristezza…
    francesco, il primo.