L’isola di Budelli resta privata. Sel: storia di ordinaria follia burocratica
Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine sul contenzioso in merito alla proprietà dell’isola sarda di Budelli. Il luogo, un gioiello dall’impressionante bellezza naturalistica, resta in possesso del banchiere neozelandese Michael Harte, che l’aveva acquistata all’asta nel 2013 per la cifra di quasi 3 mln di euro.
Del pronunciamento del Consiglio di Stato ha parlato il quotidiano “La Stampa”, spiegando come ad influenzarlo sia stata la condotta negligente della Regione Sardegna e dell’Ente Parco Arcipelago della Maddalena, che aveva manifestato interesse ad acquisire l’isola.
Sarebbe bastato presentare uno straccio di piano di tutela, documento indispensabile per farla ritornare di proprietà pubblica, ma del progetto non si è vista nemmeno l’ombra.
«La vicenda di Budelli è una storia di ordinaria follia burocratica. Un bene paesaggistico inestimabile, per la Sardegna, per l’Italia e per l’Europa, un patrimonio da preservare per l’intera umanità trattato come un qualsiasi prodotto commerciale, svenduto ad un’asta a uno dei tanti magnati finanziari che trattano il mondo come una loro esclusiva proprietà». E’ stato il commento del senatore sardo di Sinistra Ecologia Libertà, Luciano Uras.
«Tutto questo grava di pesanti ingiustificabili responsabilità il Ministero dell’Ambiente, l’Ente Parco della Maddalena, la Regione Sarda e l’Assessorato dell’Ambiente della medesima Regione. Uffici pubblici preposti alla tutela dei beni culturali e paesaggistici hanno, con la loro incomprensibile inerzia e trascuratezza, tradito la volontà popolare espressa in Parlamento che aveva approvato ad ampia maggioranza la norma salva “Budelli”, assegnando la proprietà pubblica dell’isola alla gestione del Parco nazionale dell’Arcipelago Maddalenino».
«Mi auguro che il Presidente della Regione Pigliaru difenda, senza alcun indugio, la Sardegna e i Sardi da questo esproprio che offende profondamente la dignità stessa del nostro popolo, impedendo con qualsiasi mezzo la privatizzazione di Budelli. Chi è colpevole di questo imperdonabile pasticcio, di aver trattato uno dei simboli più chiari della bellezza della natura mediterranea come una qualsiasi pratica burocratica, – ha concluso Uras – si faccia da parte senza aspettare di essere cacciato».
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francesco