L’Istat gela il governo: Pil ancora giù, fermi i consumi e la disoccupazione è ormai strutturale…
Si profila un’altra contrazione del Pil per l’economia italiana dopo la battuta d’arresto del secondo trimestre. Nella nota mensile l’Istat rileva che “l’indicatore composito anticipatore, aggiornato a luglio e costruito a partire da un insieme di variabili (qualitative, quantitative) selezionate in base alla capacità di anticipare le fasi del ciclo economico, è in rallentamento, suggerendo una nuova flessione del Pil nel terzo trimestre dell’anno”.
Prospettive negative anche sul fronte dell’inflazione. L’Istat indica che dall’inizio del processo l’inflazione è diminuita di 3,3 punti percentuali, di cui 0,8 nel corso di quest’anno. “Questi sviluppi rendono possibile il permanere dell’inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi”.
Secondo gli economisti, “il deterioramento dei ritmi produttivi riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti”. Nel rapporto si evidenzia che “negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane è arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi”.
Un nuovo allarme arriva in merito al mercato del lavoro. Dopo aver certificato un tasso di disoccupazione al 12,3%, ma con il record sopra il 44% per i giovani, l’Istat aggiunge che ormai il “tasso di posti vacanti permane su livelli molto bassi, a sottolineare la prolungata scarsità di posti di lavoro disponibili che sembra divenire una caratteristica strutturale”.