Lo scontro Obama/Putin e il ritorno della corsa al riarmo
Oggi Obama è a Bruxelles, prima visita in una capitale di un paese membro della UE da quando è entrato alla Casa Bianca. L’agenda del summit UE-USA era inizialmente dedicata quasi esclusivamente al rilancio del negoziato per l’accordo transatlantico di libero scambio ed investimenti – il TTIP. Ora si discuterà anche di Ucraina, di come reagire a fronte delle mosse del Cremlino, come dare risposta alle preoccupazioni di Romania, Polonia e Moldavia. Quest’ultima ha accelerato le trattative per la partnership con la UE. Sullo sfondo si muove la NATO, che attiva i suoi Awacs, rafforza la sua presenza militare sul fianco est.
Prima vittima di questo brusco ritorno alla guerra fredda 2.0 la prospettiva di un ritiro delle armi nucleari tattiche USA – comprese quelle presenti su suolo italiano. La crisi ucraina apre la strada ad un nuovo riarmo, al ricorso al deterrente nucleare, ad un rilancio del ruolo della NATO dopo il fallimento conclamato in Afghanistan. Così Washington , dapprima con l’occhio concentrato sul Pacifico, abbandona ora la sua strategia di disimpegno militare in Europa.
Un’Europa che rischia così di rimanere stretta tra la morsa militare e quella della liberalizzazione del commercio e degli investimenti. In cambio riceveremo gas di scisto dagli USA a sostituire il gas russo. Il cerchio si chiude. Ecco tre ragioni per le quali un’AltraEuropa è oggi come non mai necessaria ed imprescindibile, per la pace, il disarmo, la conversione ecologica, la rilettura del ‘partenariato transatlantico’ la profonda revisione della partecipazione alla NATO.
Arturo Scotto, Francesco Martone