L’Onu: accoglienza è diritto, vergognoso alimentare intolleranza
“Indignazione per le recenti manifestazioni di intolleranza nei confronti di rifugiati e richiedenti asilo, persone che hanno perso tutto, segnate dalla sofferenza e costrette a fuggire da guerre sanguinose, torture e persecuzioni”. Così l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in una nota dopo i recenti episodi di intolleranza nei confronti di profughi avvenuti in Veneto e a Roma, con i residenti in protesta contro i trasferimenti in strutture della Regione.
L’Unhcr spiega, conti alla mano, che sono circa 60 milioni le persone in fuga nel mondo, l’86% di esse vive in paesi in via di sviluppo. I rifugiati in Italia sono 93.700, poco più di 1 ogni mille abitanti. A titolo di comparazione, la Germania e la Francia ne accolgono oltre 200.000 ciascuno, il Regno Unito 117.000 e la Svezia 142.000. Nel Regno Unito e in Germania i rifugiati sono circa 2 ogni mille abitanti, in Francia sono quasi 4, mentre in Svezia oltre 14.
“E’ vergognoso che si diriga consapevolmente la frustrazione dei cittadini, alimentando comportamenti violenti contro rifugiati e richiedenti asilo che nulla hanno a che vedere con situazioni di disagio sociale – ha dichiarato Laurens Jolles, delegato UNHCR per il Sud Europa – Chi fugge da guerra e persecuzioni non può essere né deve diventare un capro espiatorio. E`apprezzabile l`impegno continuo delle Prefetture in favore dei rifugiati e auspichiamo che le istituzioni italiane continuino a garantire pienamente e con responsabilità il diritto di queste persone alla protezione e all’accoglienza, valori fondanti della stessa cultura italiana ed europea”.
“Alimentare consapevolmente la retorica xenofoba e razzista nei confronti dei rifugiati, attribuendogli falsi privilegi ed indicandoli come causa di disagio per i cittadini italiani, è pericoloso, poiché fomenta tensioni sociali di difficile gestione. L’Agenzia ONU per i rifugiati condanna con fermezza la strumentalizzazione dell’insofferenza dei cittadini portata avanti da elementi estremisti della società, che favorisce un clima di tensione e comportamenti aggressivi verso rifugiati e operatori impegnati nelle attività di accoglienza”, conclude Jolles.
Commenti
-
alberto