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Martedì, 12 maggio 2015

L’ossessione di Renzi: la Sinistra

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Ormai la Sinistra è davvero un’ossessione per Matteo Renzi e a pensarci bene ha una qualche ragione. È ossessionato dal costruirsi l’immagine di “quello di sinistra”, mentre gli altri sono semplicemente perdenti, oppure masochisti, come ha ribadito nel suo videoforum a Repubblica. Poco importa cosa fai, con chi vai e che idee hai, a lui basta solo vincere. E per giustificare l’obiettivo propone analisi piuttosto distorte della realtà, a partire dalla lettura delle elezioni inglesi e della sconfitta del Labour Party.

Qual è l’analisi di Renzi? Ed Miliband ha perso perché ha spostato il partito a sinistra. Bene, chiedete a Bill Emott (non certo un comunista) se corrisponde al vero; vi dirà, al contrario, che Miliband ha lasciato scoperto il lato sinistro e ha sposato le idee dei Conservatori, soprattutto in materia fiscale. La stessa frettolosa analisi, condita da un qualche maggiore elemento di malizia, la compie per le prossime elezioni regionali: in Liguria, dice, la sinistra masochista vuole far perdere la sinistra riformista. Ecco qua che ritorna il classico della definizione “riformista”.

La peculiarità di certa politica italiana è sempre stata quella di cambiare il senso delle parole, per piegarne gli usi alle proprie necessità. La parola riformista è stata una di quelle più abusate in questi anni e molto spesso ha avuto l’onere di nascondere definizioni meno nobili, tipo “trasformista”, ad esempio. Forse la più giusta per offrire l’esatta dimensione di quello che accade alle liste del PD nei territori. È chiaro cosa intende per sinistra vincente? Quella che si camuffa, quella che veste i panni della destra in una ormai trentennale subalternità culturale. Qui c’è tutto il senso del Partito della Nazione.

E allora, ritorniamo alla realtà: non è Sinistra quella che toglie i diritti ai lavoratori. Non è Sinistra quella che mette nelle mani dei presidi la scelta di chi può o non può diventare insegnante. Non è Sinistra quella che smantella la Costituzione e approva una legge elettorale che concentra nelle mani del premier e del suo partito tutti i poteri. Non è Sinistra quella che partorisce lo Sblocca Italia. Non è Sinistra quella che sui diritti civili è ancora al medioevo. Piuttosto si tratta di politiche sinistre.

È su questo discrimine che si definisce tutto. È sull’idea di Paese e di governo del territorio che si definiscono le culture politiche e che si gioca la partita del consenso. Noi ci stiamo lavorando. Stiamo lavorando alla riorganizzazione della Sinistra sui territori. Per vincere, ovviamente.

Dal Blog sull’Huffington Post

Commenti

  • Peppe Parrone

    Hai detto bene, non si può considerare di sinistra chi smantella la Costituzione.
    Tempo fa un report della banca d’affari Jp Morgan, storica società finanziaria statunitense, sosteneva che l’Europa doveva al più presto liberarsi dalle Costituzioni antifasciste, e che ” I sistemi politici dei paesi del sud e in particolare le loro costituzioni, adottati in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea”.
    Ma in questi anni, quale è stato il ruolo dei vari Napolitano, Monti, Draghi, ecc..ecc…
    Purtroppo, per troppo tempo abbiamo fatto come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.