M5S, Vendola: «La categoria del traditore evoca tempi bui della politica»
«Devo dire che si prova una grande tristezza perche’ questa violenza, questo ostracismo, questa specie di lapidazione di massa nei confronti di chi vuole articolare il pensiero, e non vivere il pensiero e la parola come un proiettile, come un corpo contundente». Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, commentando con i cronisti a Bari a margine di un convegno internazionale sull’aerospazio, le espulsioni dei senatori M5S.
«C’è davvero, e neanche tanto in filigrana, – prosegue il leader di Sel – il segno di una cultura a cui repelle il dialogo, l’approfondimento, , il conflitto, la dialettica. Insomma la democrazia. E in forme particolarmente pacchiane è l’espressione di una cultura fondamentalista. La metafora della falange spartana “noi siamo come una falange spartana, e chiunque si sottrae a questo abbraccio protettivo di questa politica militarizzata, è traditore. Credo che le categorie del tradimento – insiste Vendola – siano proprio l’evocazione delle epoche più buie della lotta politica. Nella politica la cosa più bella è esattamente la contesa delle idee, la possibilità di arricchirsi reciprocamente, la possibilità ci cambiare le proprie idee, no? Soltanto gli imbecilli non cambiano mai idea su nulla, e riproducono se stessi».
«La politica che non arricchisce il proprio vocabolario e la propria conoscenza è come un sepolcro, è una politica che copre la morte. E tutto questo – conclude Vendola – lo dico con un sentimento di assoluta tristezza: è un’immagine brutta. Il sistema fa schifo, ha ragione il mondo grillino a ritenere che il sistema faccia schifo. Ma quella roba che abbiamo visto ieri fa piu’ schifo del sistema che intende combattere».
Commenti
-
francesco