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Martedì, 24 giugno 2014

Avanti a sinistra

La Federazione di Macerata di Sinistra Ecologia Libertà non condivide la scelta di quei parlamentari che, senza una discussione pubblica, senza alcun confronto con le iscritte e gli iscritti, hanno deciso di lasciare SEL. La nostra Federazione in vista delle Europee aveva espresso, in maniera inequivocabile, la scelta di aderire al PSE e di sostenere quale candidato alla residenza della Commissione, Martin Schulz. Molti di noi hanno altresì ritenuto che il provvedimento sugli “80 euro” restituiti dal Governo Renzi, dovesse essere – come è stato – favorevole. Da qui ad utilizzare questi due argomenti come motivo per uscire da SEL, ce ne corre, soprattutto se a farlo sono dei parlamentari, pronti a correre in soccorso al vincitore (momentaneo). La ricostruzione di una sinistra ampia mette in conto un dibattito anche aspro, a volte durissimo: si regge, tuttavia, sulla capacità di accettare l’idea che, a volte le idee che consideriamo migliori (scusate il lapsus) non siano accettate: è il gioco della democrazia.

Vogliamo essere chiari: non abbiamo molta comprensione per coloro i quali, un anno e mezzo fa, sono saliti sul “carro” di SEL per andare alla Camera dei Deputati, senza nemmeno pagare il biglietto perché “nominati” direttamente dalla direzione nazionale, e ne sono scesi alla prima fermata utile: l’opportunismo di pochi alimenta l’antipolitica e il disorientamento di chi vuole impegnarsi non per una poltrona, sia essa negli enti locali o in parlamento, ma per passione.

Ecco perché non siamo interessati, in questa vicenda, né ad una inesistente equidistanza, né ai “travagli” di qualche attendista: troppi sono i parlamentari che si stanno dimostrando inadeguati al loro ruolo, che pensano solo al proprio riposizionamento. Gli unici disagi che ci interessano sono quelli dei giovani e delle giovani senza lavoro, e delle famiglie impoverite dalla crisi di questi anni.

Non lasceremo SEL, né ora e neanche nei prossimi mesi. Senza nasconderci quelli che consideriamo errori gravissimi e che hanno dato il pretesto a questa situazione. Per essere chiari: siamo stati chiamati a discutere un documento congressuale che in nessuna sua parte proponeva l’ipotesi di una lista come quella cui abbiamo partecipato alle Europee. Il fatto che il 60% dei delegati abbia votato quella decisione al congresso nazionale nulla toglie alle gravi violazioni dei principi di lealtà e partecipazione. Vantarsi del risultato ci sembra fuori luogo: abbiamo eletto due giornalisti di Repubblica (organo semiufficiale del PD) e una dirigente di Rifondazione. Questo è il risultato. Ognuno faccia le proprie valutazioni. E tuttavia, negare questa ed altre penose circostanze (l’arroganza dei garanti, la modalità di scelta dei candidati, non ultima la collocazione nel GUE , residuale gruppo politico nel panorama europeo) significa alimentare nel prossimo futuro, ulteriori tensioni.

No quindi a improponibili costituenti ritagliate sulla lista Tsipras, che non consideriamo un progetto politico ma, al contrario, una un’esperienza conclusa, negativamente, con le elezioni europee.

Occorre riprendere l’iniziativa politica per la costruzione del nuovo Centrosinistra nelle Marche, uscendo dalla subalternità nei confronti della sinistra ideologica, che appare essere l’unico punto di riferimento dell’attuale vertice regionale: non siamo più disponibili a sostenere e tollerare comportamenti in evidente conflitto di interessi con Sinistra Ecologia Libertà.

Claudio Stura
(Coordinatore Provinciale Sinistra Ecologia Libertà- Federazione di Macerata)

 

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