Mafia Capitale dei silenzi, clan cresciuti all’ombra del negazionismo
La mafia a Roma non esiste. Meglio parlare di “lotta tra piccole bande per il territorio”, diceva il prefetto Pecoraro. “Sono titoli diffamatori” diceva l’ex sindaco Alemanno, mentre al Sunday Times nel 2008, dichiarava la sua priorità del suo mandato: “Nel sud dell’Italia il problema è la mafia. A Roma il problema è l’immigrazione”. Fino a ieri si è parlato di scontri tra gang, di casi isolati, di “rischio infiltrazioni” o di “emergenza criminalità” quando nel 2011 si faceva la conta dei morti ammazzati nelle strade della Capitale. Ovviamente era la “mala” e non la mafia.
Moltissimi sono caduti nella trappola del negazionismo. Ogni volta che gli enti locali hanno sottovalutato, ogni volta che i politici hanno fatto finta di non vedere, ogni volta che società civile e media hanno abbassato la guardia. Le mafie intanto si sono impadronite di una città. Un porto di clan, che fa gola a troppi, in cui c’è spazio per tutti.
Da ieri in questa città è cambiato tutto.
leggi l’articolo su Huffington Post
Commenti
-
massimo gaspari
-
Maurizio Lelli