Michelin, adesione totale a sciopero in Piemonte. Fassina e Airaudo: qui il paese reale, dal governo solo spot
Oggi (venerdì 13 novembre) è il giorno del grande sciopero di 8 ore per i lavoratori della Michelin di tutta Italia. Braccia incrociate, picchetti a ogni turno e comizio davanti allo stabilimento di Cuneo. L’appuntamento era alle 10,30 davanti ai cancelli in frazione Ronchi, ma già da ieri sera è iniziato il presidio degli operai che protestano contro il piano strategico presentato dall’industria del «Bibendum».
«La Michelin è una multinazionale solida dal punto di vista finanziario, è inaccettabile che cancelli centinaia di posti di lavoro. Qui c’è l’Italia reale, da Palazzo Chigi solo spot. Vogliamo rimettere il lavoro al centro dell’agenda politica». Lo ha detto Stefano Fassina che, con Giorgio Airaudo e il capogruppo alla Camera di Sinistra Italiana Arturo Scotto, ha incontrato il consiglio di fabbrica della Michelin. I tre deputati partecipano alla manifestazione a Cuneo.
«Una multinazionale non può spacchettare il prodotto, deve mantenere tutto il ciclo produttivo. I lavoratori sono stati lasciati soli da un governo che fa propaganda. Offre i lavoratori a prezzo più basso ma neanche questo trattiene le multinazionali», afferma Airaudo.
E’ stata totale – secondo la Cgil – l’adesione allo sciopero dei lavoratori Michelin di Fossano e di Cuneo. La Michelin ha annunciato un piano di riorganizzazione che prevede la chiusura dello stabilimento di Fossano e 570 esuberi in Italia. Oggi il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino incontrerà il numero uno della Michelin Italia, Lorenzo Rosso. Lunedì riprenderà la trattativa all’Unione Industriale di Torino.