Modifiche allo Statuto speciale della regione, Pellegrino: pronti a votare si, ma se accolte alcuni nostri emendamenti
Domani, 2 febbraio, l’aula di Montecitorio, prima di entrare nel merito degli emendamenti richiesti per l’approvazione del nuovo testo dello Statuto speciale della regione Friuli- Venezia Giulia, affronterà le questioni sospensive che collegano l’entrata in vigore del testo modificato all’entrata in vigore della riforma del titolo V della II parte della Costituzione.
«Il voto sulle richieste di sospensiva – preannuncia la parlamentare Serena Pellegrino ( SI – SEL) sarà favorevole da parte del nostro Gruppo; e se non si ottenesse l’accoglimento di questi e degli altri emendamenti, l’astensione sarà inevitabile alla successiva votazione sulla legge di riforma dello Statuto della Regione FVG»
«Attraverso i nostri emendamenti , e la sottoscrizione degli emendamenti proposti da altri gruppi di minoranza, abbiamo chiarito la posizione propositiva ma anche critica dei parlamentari di SEL – SI nei confronti del testo elaborato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia: un testo disorganico e talora vuoto di effettivi contenuti normativi, una riforma che a tutti gli effetti consente, a chi governa la regione, di legiferare senza avere il benestare dei cittadini, una coccarda da appuntare sul bavero per essere riconosciuti nel club dei riformisti non importa a quale prezzo e con quali conseguenze pratiche».
«Vogliamo riforme fatte bene! Il cantiere per riscrivere lo Statuto del FVG è ancora aperto, chiuderlo in fretta e con evidenti forzature ci impedirebbe di ottenere i risultati che vogliamo: stabili, corretti e armonici nel quadro complessivo delle fonti, efficaci e incontestabilmente democratici».
Conclude Pellegrino: «Non va nemmeno trascurato, in questo delicato passaggio legislativo, l’effetto della valanga di ricorsi da parte dei Comuni del FVG alla legge regionale istitutiva delle UTI: una impugnazione che non mancherà di riservare significative sorprese e che,visto il rango costituzionale di alcune problematiche, molto probabilmente introdurrà elementi nuovi anche nel dibattito sulla riforma dello Statuto regionale».