MOSE: Grandi opere, grandi affari e tangenti. Subito informativa del governo
Le vicende delle tangenti legate al Mose -dopo quella delle tangenti per la ricostruzione post-terremoto dell’Aquila e dell’Expo- dimostrano ancora una volta che le procedure per le grandi opere (fondate su: deroghe alla legge, discrezionalità amministrative, assenza di gare -come nel caso del Mose- ed emergenza operativa legata alla continua rincorsa dei ritardi) producono malaffare, tangenti, opacità diffusa.
In particolare la vicenda del Mose è paradigmatica di un sistema marcio delle grandi opere: un’opera così importante è stata affidata ad un unico grande consorzio che ha potuto gestire -in assenza di trasparenza e di concorrenza, in assenza di gare- una quantità enorme di soldi che hanno foraggiato partiti, imprese e le istituzioni che dovevano controllare la realizzazione dell’opera. Era inevitabile che succedesse e molti l’avevano previsto e denunciato. Le procedure e le modalità di realizzazione di opere pubbliche così importanti vanno radicalmente riviste e ripensate.
SEL ha presentato nei mesi scorsi una interrogazione sul Mose, cui il governo Letta e poi il governo Renzi non hanno mai dato risposta e ha sempre votato contro gli stanziamenti al Mose inseriti in provvedimenti proposti dal governo (tra cui la legge di stabilità) e discussi in Parlamento. Due mesi fa, come parlamentare di SEL eletto a Venezia e altri esponenti di SEL, abbiamo con una delegazione ispezionato l’opera e ci siamo resi conto dell’opacità di un’iniziativa contestata da anni dagli ambientalisti e dai movimenti veneziani. C’erano proposte alternative per fermare “l’acqua alta” a Venezia: proposte ecologicamente sostenibili, meno costose, rispettose dell’ecosistema lagunare. Si è preferito il Mose, nonostante nemmeno il Comune di Venezia, a suo tempo, fosse d’accordo.
SEL presenterà oggi una richiesta di informativa, chiedendo al governo di venire a rispondere sulla vicenda del Mose e delle tangenti di un sistema di potere che ha coinvolto il mondo delle imprese, della politica, della magistratura, delle forze dell’ordine.
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Edoardo da Genova