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Mercoledì, 8 aprile 2015

Mozione Sel alla Camera: “Bloccate l’Orte-Mestre, l’autostrada dello scandalo”

autostrada-orte-mestre

Alla cricca delle Infrastrutture, la Orte-Mestre stava particolarmente a cuore. Come dimostrano le intercettazioni agli atti dell’inchiesta della Procura di Firenze tra l’ex capo della struttura tecnica di missione del ministero di Porta Pia, Ercole Incalza (ora ai domiciliari), e l’imprenditore Vito Bonsignore (indagato), ex europarlamentare dell’Udc e titolare della Gefip Holding, l’azienda a capo della cordata privata fra imprese e banche interessate alla realizzazione degli interventi sull’arteria stradale. Una vicenda che, da caso giudiziario, è diventata ora anche un caso politico.

Sollevato da una mozione presentata a Montecitorio da Sinistra ecologia libertà (Sel) per stoppare un’«opera faraonica» da circa 10 miliardi di euro, «completamente inutile e priva di qualsiasi valenza strategica» e dall’«elevatissimo impatto ambientale». Ma anche, si legge nel testo, per impegnare il governo al «ritiro del progetto preliminare» e all’«immediata abrogazione» della norma del decreto “Sblocca Italia” che, «attraverso il meccanismo della defiscalizzazione», consente «il finanziamento pubblico indiretto» dell’infrastruttura al centro delle mire della cricca «per quasi due miliardi di euro». Una norma, rilevano i parlamentari di Sel (primo firmatario della mozione il capogruppo alla Camera, Arturo Scotto), «volutamente introdotta» per superare i rilievi della Corte dei Conti in base ai quali «era stato ricusato il visto e la registrazione della delibera» avente ad oggetto l’approvazione del progetto preliminare dell’opera. Come ricorda il testo, «il governo si appresterebbe ad escludere l’autostrada Orte-Mestre dalle opere prioritarie dell’Allegato infrastrutture al Documento di economia e finanza che sarà presentato nell’ambito del prossimo Consiglio dei ministri», ma secondo i firmatari di opposizione, «questo non significa tecnicamente che l’opera non sarà mai finanziata e realizzata». Almeno finché non sarà abrogata la citata norma dello “Sblocca Italia”.

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