Nato: truppe italiane al confine con la Russia. Pinotti conferma. Scotto: la ministra riferisca al parlamento
Nel 2018 un contingente di soldati italiani sarà inviato al confine europeo con la Russia: «sarete parte di uno dei quattro battaglioni dell’Alleanza schierati nei Paesi baltici». Lo annuncia in prima persona Jens Stoltenberg, segretario della Nato, in un’intervista in apertura della Stampa, precisando che saranno pochi uomini, una presenza “simbolica” in una forza “simbolica” da quattromila unità, che tuttavia, serve a dimostrare che “ci siamo e siamo uniti”, che “abbiamo una difesa forte che garantisce la deterrenza”, mentre “vogliamo tenere aperto il dialogo” col Cremlino.
La Nato da tempo auspica che gli alleati spendano il 2% del Pil in Difesa: «Bisogna aumentare la spesa. Non perché ci piace, ma perché una Difesa forte previene i conflitti». L’Italia «nel 2016 per la prima volta da tempo ha aumentato la spesa per la Difesa. Tutti devono tendere al 2%. L’obiettivo resta».
La notizia è stata confermata anche dalla Ministra della Difesa Roberta Pinotti: «quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia, all’interno delle responsabilità che hanno assunto altre Nazioni è stata anche data dall’Italia la disponibilità di fornire una compagnia, quindi con numeri non molto consistenti, all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato».
«Non si può riportare indietro la storia ai tempi della guerra fredda, neanche la Nato. Sinistra Italiana è contraria all’invio di militari italiani in Lettonia. Lo avrà anche deciso il vertice Nato di Varsavia, ma il Parlamento italiano è sovrano ed è quello il luogo dove si compiono queste scelte. La ministra Pinotti venga in Parlamento». Lo afferma il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana Arturo Scotto commentando le parole della ministra della Difesa Pinotti sull’invio di militari italiani in Lettonia.
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