Delegata Rsu licenziata per un post su Facebook. Fratoianni: è questo il modello di relazioni del Jobs Act?
Nestlé-Perugina licenzia un delegato della Rsu per un posto su Facebook. La denuncia viene dalla Cisl, che lo definisce un atto che «mette in discussione la storia delle relazioni sindacali con il gruppo Nestlé». «Relazioni che sono state gettate al vento – commenta il segretario generale regionale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi- con un atto unilaterale inaccettabile che è giunto come un fulmine a ciel sereno».
Il post incriminato Secondo quanto raccolto da Umbria24, la dipendente avrebbe scritto sul social network che in una azienda un caporeparto avrebbe rimproverato un dipendente dicendogli: «Ti dobbiamo mettere il collare» e – scrive sempre la dipendente – il collare non si mette nemmeno ai cani, per di più se chi ha fatto il rimprovero talvolta parcheggia nel posteggio riservato agli invalidi pur camminando sulle sue gambe. «Precisiamo – afferma Bruschi – che nel post non si faceva nessun riferimento né all’azienda Nestlé né si faceva alcun nome. Crediamo che con il licenziamento si instauri un clima inaccettabile in un’azienda dove c’è già tanta preoccupazione per altre vicende legate ai volumi produttivi».
Nicola Fratoianni coordinatore nazionale e parlamentare di Sel annuncia una interrogazione al Ministro del Lavoro Poletti. « È questo il modello di relazioni fra datori di lavoro e lavoratori, cui vuole consegnarci il governo con il Jobs Act? – commenta il deputato – Il licenziamento è un atto gravissimo e discriminatorio, lesivo della libertà e della dignità della lavoratrice. Cosa succederà in casi come questo, quando manometteranno l’articolo 18? Pensate che la lavoratrice sarebbe tutelata?»