No ai rifiuti nel porto di Corigliano
Sono trascorsi circa due anni da quando migliaia di persone, cittadini di tutta la sibaritide e non solo, scesero in piazza per protestare contro un progetto che definimmo “insensato”: utilizzare il Porto di Corigliano come centro di smistamento per i rifiuti “tal quale”. Questo, unito all’implemento dell’utilizzo della discarica di Bucita, avrebbe messo a rischio non solo la salute dei cittadini di questa terra ma, contemporaneamente, anche l’economia dell’intera Piana: agricoltura e turismo rischiavano d’essere compromessi irrimediabilmente. Quello era un progetto che portava la firma del governo Scopelliti.
Oggi, leggendo la notizia di una possibile riproposizione dello stesso piano d’intervento, rimaniamo perplessi. Perplessi perché a proporlo, questa volta, è il Presidente Oliverio che, due anni fa, fu accanto a quella protesta. Perplessi perché ricordiamo le sue parole, il suo impegno accanto ai manifestanti. Non possiamo e non vogliamo credere che quella, oggi, si riveli solo inutile propaganda.
Abbiamo ripetutamente scritto come sia assolutamente necessaria l’apertura di una discussione ampia sulla gestione dei rifiuti in questa regione. Al tempo stesso non possiamo non constatare come, fino ad oggi, la regione abbia incomprensibilmente scelto d’operare in continuità con la precedente Giunta, prorogando il decreto Orsomasso e disattendendo completamente le istanze dei cittadini e delle associazioni ambientaliste su questioni come Celico e Scala Coeli. Non comprendiamo nemmeno l’ostinazione con cui si continua a prospettare l’idea di nuovi impianti termovalorizzatori, dai nomi più o meno fuorvianti, mentre poco o nulla si investe nella differenziata.
Oggi chiediamo al Presidente della Giunta di smentire immediatamente queste voci, di rispettare il mandato che migliaia di cittadini della sibaritide hanno inteso affidargli anche partendo e credendo a quelle promesse. Vogliamo credere che, almeno su questioni così urgenti, prevalga il senso di responsabilità e di condivisione dei processi di scelta che, inutile nasconderlo, poco spazio hanno avuto in questa esperienza di governo regionale.
Coordinamento Provinciale SEL – Sinistra Italiana