No Ombrina, continua la battaglia. Le opposizioni presentato gli emendamenti contro le trivelle nell’Adriatico
Uno o due emendamenti alla Legge di Stabilità per fermare le trivelle nei mari italiani, e in particolare il progetto petrolifero Ombrina, saranno presentati in Aula alla Camera dalle opposizioni, al netto di una probabile fiducia che il governo potrebbe porre sulla Manovra. Proposte su questo tema sono infatti già state presentate e bocciate in commissione Bilancio.
Nello specifico Sel, M5s e Fi ne dovrebbero proporre uno che chiede il ripristino del divieto di perforazioni entro le 12 miglia da zone protette e un altro che scende nel dettaglio e che impone il divieto anche per i parchi in costituzione (come è il caso del parco regionale della Costa dei Trabocchi in Abruzzo). Questo quanto emerge da una conferenza del ‘Coordinamento No Ombrina-salviamo l’Adriatico’ alla Camera, cui hanno partecipato Gianni Melilla di Sel, Gianluca Vacca di M5s e la senatrice di Fi Paola Pelino.
Il progetto petrolifero Ombrina mare della società inglese Rockhopper è nella fase finale di autorizzazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico nonostante vi sia l’opposizione della Regione Abruzzo, di decine di enti locali, delle associazioni agricole, del turismo e della pesca e della stragrande maggioranza degli abruzzesi che hanno manifestato in due grandi cortei il 13 aprile 2013 a Pescara con 40.000 persone e lo scorso 23 maggio 2015 a Lanciano con addirittura 60.000 persone. Il progetto prevede di perforare 4-6 pozzi a 6 km dalla costa teatina, che una legge del 2001 ha individuato come meritevole di tutela attraverso l’istituzione di un Parco nazionale. Oltre alla piattaforma si intende ormeggiare per 25 anni una nave raffineria lunga oltre 300 metri che dovrà trattare fino a 50.000 tonnellate di greggio alla volta.
Per Gianni Melilla deputato di Sinistra Italiana: «Ciò che è successo è che i deputati abruzzesi, che avevano deciso di presentare gli emendamenti, qui alla Camera si sono scontrati contro il muro della maggioranza che sostiene il governo Renzi- spiega Melilla- Il Pd e Ncd-Ap hanno ritenuto di non confermare quello che avevano detto a livello locale, ma si deve avere il coraggio di rispettare gli impegni presi». Per questo, continua Melilla, «ripresenteremo in Aula gli emendamenti anche se rimane l’amarezza quando ci si accorge che il governo non ascolta la voce del popolo abruzzese»
Analoga la posizione dei movimenti Stop Ombrina, che parlano di «un progetto devastante, che metterà a rischio tutto il mare Adriatico. Siamo qui perché questo è un problema di tutto il paese, non solo dell’Abruzzo. Questo governo sta svendendo il paese alle multinazionali e alle lobby, questo è un governo colluso». Il punto è economico, perché «questo governo non mette solo a rischio la salute dei cittadini, ma l’economia dell’intera regione Abruzzo. Significa che in questo progetto non c’è una valenza strategica nazionale- prosegue il portavoce del movimento- Le proteste si stanno allargando a macchia d’olio in tutto il Paese. Noi siamo certi che la nostra battaglia non si concluderà qui oggi, ma è un’occasione di denunciare l’azione del Governo, che terrorizza i suoi stessi parlamentari che non hanno avuto il coraggio di presentarsi in conferenza stampa. Noi toglieremo il consenso a questo Governo, anche se dovremmo lavorare 24 ore al giorno 365 giorni l’anno».