No Ombrina sbarca a Roma e ottiene il rinvio dell’approvazione del progetto. Melilla: il governo si fermi finché in tempo
Oggi a Roma davanti al Ministero dello Sviluppo Economico il presidio del Coordinamento “No- Ombrina” che ha visto partecipi oltre a numerosissimi cittadini abruzzesi anche cittadini provenienti da altre regioni d’Italia. A loro si sono affiancati sindaci, assessori e consiglieri abruzzesi che si sono opposti con forza alla realizzazione del progetto Ombrina Mare.
Tantissime le bandiere blu e bianche che hanno colorato il grigio delle nuvole che minacciavano pioggia oggi sopra il Ministero e tantissime le voci che hanno ribadito il loro dissenso rispetto ad un progetto portato avanti senza prendere in considerazione assolutamente il volere dilagante del popolo abruzzese.
La Conferenza di servizi che si doveva pronunciare sul progetto “Ombrina Mare 2” si è svolta in un clima reso teso dai dirigenti del ministero che hanno vietato la partecipazione dell’Avvocatura Regionale abruzzese, Stefania Valeri, e hanno impedito ai sindaci di essere accompagnati da esperti di fiducia. I lavori sono stati avviati con una serie di pregiudiziali mosse dalla Regione e dai Comuni che hanno lamentato la mancanza di un documento inerente il progetto di coltivazione del giacimento “Ombrina Mare” tanto da impedire il parere ai rappresentati degli EE.LL. richiesto dal MISE che ha domandato da subito il rinvio della Conferenza tra circa tre settimane anche in virtù del rispetto della Legge Regionale n. 29 del 14 ottobre 2015 che introduce il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi entro il limite delle 12 miglia marine dalle coste abruzzesi.
Così il sottosegretario Regionale all’ambiente Mario Mazzocca, presente alla manifestazione: “Una pausa di riflessione tanto opportuna quanto ineludibile. Un piccolo tassello nel quadro della strategia anti-trivelle che l’Abruzzo, unitamente ad altre 9 Regioni, ha decisamente adottato e recentemente consolidato con la sottoscrizione dei quesiti referendari depositati il 30 settembre scorso.”
Il Sottosegretario rilancia anche il tema dei Parchi: “Ora avanti con il Parco Marino Regionale della “Costa dei Trabocchi”, la cui proposta di legge regionale vede come primi firmatari il sottoscritto ed il Presidente della Commissione Ambiente Pierpaolo Pietrucci, a partire dalla prossima riunione di Commissione Consiliare di martedì prossimo. Ma avanti anche con l’immediata istituzione del “Parco della Costa Teatina”, la cui gestazione pluridecennale ha inciso negativamente sul modello di sviluppo sostenibile del nostro territorio costiero, posto in antitesi al processo di petrolizzazione dell’Adriatico. Una cosa è certa: la giornata odierna (conferenza dei servizi decisoria) non costituisce l’ultimo atto della vicenda. C’è ancora margine temporale per intervenire ulteriormente e decisamente; è indispensabile, però, corroborare e cementare il fronte che, con tanta fatica ed in molti, abbiamo costruito fra istituzioni, associazioni, comitati e movimenti, e che rappresenta, se non l’unica, una delle poche speranze di una conclusione positiva della lotta intrapresa a favore del nostro territorio”.
Alla manifestazione era presente anche il Deputato di Sinistra Ecologia Libertà Gianni Melilla che commenta quanto accaduto oggi: “Il rinvio di 3 mesi dell’esame del progetto Ombrina da parte della conferenza dei servizi presso il Ministero dello Sviluppo Economico è utile per una ulteriore riflessione da parte del Governo e delle sue articolazioni ministeriali su un progetto devastante per l’economia e l’ambiente del mare adriatico. La mobilitazione di tanti Sindaci abruzzesi, a partire dal sindaco di Vasto Luciano Lapenna, presidente regionale dell’ANCI Abruzzo, della Regione, con il sottosegretario Mario Mazzocca, dei comitati e associazioni ambientaliste, e di centinaia e centinaia di giovani , venuti a loro spese in pulmanns, testimonia la irriducibile volontà popolare di non delegare a multinazionali estere il futuro del nostro mare. Chi deve intendere, intenda. Il Governo si fermi finché è in tempo.”
Il Responsabile Ambiente Nazionale di SEL Marco Furfaro, presente a via Molise 2, attacca le scelte del Governo: “Da mesi, a tutti i livelli, siamo in stretto contatto con le istituzioni, con i movimenti e le associazioni, scendiamo nelle piazze a manifestare insieme alle persone contro un Governo incapace di ascoltare le loro preoccupazioni e che anzi tende a concretizzare le loro angosce. Il progetto Ombrina Mare, come tutti i progetti di trivellazione dei nostri territori, rispondono ad una logica di crescita ormai insostenibile che continua a porre al centro dello sviluppo del nostro Paese l’utilizzo dei combustibili fossili invece di guardare con lungimiranza e responsabilità alle energie rinnovabili. Noi continueremo nei prossimi mesi a perseguire un percorso che si contrapponga alla logica accomodante nei confronti dei petrolieri, a sostegno dei Referendum sullo Sblocca Italia e sul Decreto sviluppo, che al contrario provi a costruire una visione di crescita sostenibile che ridia spazio e importanza all’opinione dei cittadini e che persegua la tutela e il rispetto della bellezza dei nostri territori.”