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Domenica, 30 marzo 2014

Non avete scorza

astolfo

Ci state prendendo in giro, state prendendo in giro la gente per bene di questo Paese, ed è un eufemismo. L’indignazione che proviamo ci porterebbe ad usare quell’altra di parola. Ma le contumelie che ricadono sui vostri atti prima detti e subito dopo mancati, sui vostri annunci di sfasciamondo che ogni volta si risolvono in un rinculo, sul coraggio parolaio di spararle grosse il giorno prima e fare i perbenisti col potere cui vi genuflettete il giorno dopo, le contumelie che cominciano a diluviarvi addosso sono persino inutili e non ci appartengono.

Non bagnano neppure un lembo di quella dignità che in definitiva in voi ancora non trovano. E’ la dignità che si dovrebbe avere sempre vigile, mai assente, quando si governa, quando si risponde con i propri atti, dopo aver giurato sulla Costituzione, ai bisogni, alle attese, alle speranze di un Paese. E nel nostro caso, alla sua crescente disperazione sociale. Viste da qui, dai luoghi di dolore, di impoverimento, di crescenti ingiustizie, le spese militari dell’Italia sono un insulto alla grande maggioranza della nostra popolazione che vive appesa, incerta e impaurita. Eppure ogni anno crescono, alimentano il parassitismo di una casta che preserva i propri privilegi all’ombra di piani per guerre stellari giocate sulle nostre teste ignare.

A niente vale la realtà di un paese che vive da anni nella recessione più elevata d’Europa, con la crescita più bassa dello zero. A niente è valso il pronunciamento, per ben due volte, del nostro Parlamento che richiedeva di rivedere il programma d’acquisto dei 91 F 35, i cacciabombardieri che appena levati in volo costano quanto lo stanziamento annuo delle borse di studio ai nostri universitari meritevoli e bisognosi.

E neppure è valsa, dopo le proteste e gli appelli di tanta parte dell’opinione pubblica sull’argomento, la documentata presa di posizione del capogruppo del Partito Democratico Gian Piero Scanu in commissione difesa alla Camera che indica la necessità di tagli consistenti alle spese militari, a partire proprio dagli F 35. E invece arriva un ministro, Roberta Pinotti, che prima si impegna per una moratoria sull’acquisto di aerei la cui affidabilità tecnologica viene messa in dubbio dallo stesso Pentagono e poi, davanti alle divise schierate a Pratica di Mare, si rimangia tutto in un battibaleno. Avanti tutta, andiamo all’acquisto degli inutili cacciabombardieri, portiamo avanti gli accordi atlantici come se fossimo nelle condizioni economiche e sociali di quando li abbiamo stipulati. Senza un ragionamento, senza un ritegno, si comunica una cosa e si fa il suo esatto contrario.

Altri paesi colpiti come noi dalla crisi quegli accordi li hanno rimessi in discussione. L’opinione pubblica si accontenterà di sapere che nei prossimi dieci anni si taglieranno 50 mila posti nella difesa, tra militari e civili. E’ un risparmio reale? Niente affatto, è un’altra presa in giro, come certifica niente meno che la Ragioneria dello Stato, osservando che tagliare posti di lavoro con una mano e stanziare cifre enormi per nuovi sistemi d’arma dall’altra equivale ad un aumento di spesa. Che sarà, infatti, il prossimo anno superiore a quella dell’anno scorso. Mentre quella del welfare, della sanità, dell’istruzione sappiamo già che sarà ridotta, ancora una volta. E allora tratteniamo l’inutile contumelia per dirvi una cosa ben più seria. Cari ministri, finché farete così – e per ora avete fatto solo questo – dimostrate che per la politica, per la nuova politica di cui ha bisogno questo nostro paese, non avete scorza. Sapete quello spessore di cui è fatta la vera azione del governare? Ci vuole scorza. E anche questa parola, nel caso vostro, è un eufemismo.

 

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