Non intendiamo rinunciare mai alla sfida del confronto con il PD
A seguito della ampia discussione tenuta dall’Assemblea provinciale del 23 luglio 2014, SEL Taranto condivide il Documento approvato dall’Assemblea Nazionale il 14 giugno 2014. Siamo all’opposizione del Governo delle Larghe intese e intendiamo rilanciare e rafforzare la ricerca di una discussione ampia a Sinistra, con tutti i soggetti singoli ed organizzati che, dopo l’esperienza de “L’altra Europa con Tsipras” sono interessati a farlo. Sapendo che la nostra posizione è incompatibile con qualunque deriva minoritaria che rifugge dalla costruzione di alleanze e che pone alla base della propria opzione politica il collocarsi in alternativa (a prescindere) al centro-sinistra. Allo stesso modo riteniamo quantomai sbagliata la strada dell’avvicinamento al PD che oggi Governa con le destre e propone la prosecuzione delle politiche filo liberiste e pro-austerity che stanno attentando alla tenuta sociale dei Paesi dell’UE e minano le fondamenta dell’idea stessa con la quale i padri fondatori hanno lanciato il progetto di una Europa unita. Una Europa che metta al centro della sua azione l’allargamento dell’area dei diritti, il welfare, la tutela dell’ambiente, il lavoro come elemento fondamentale attraverso il quale diffondere giustizia sociale.
SEL è nata con lo scopo di mantenere aperta la speranza, anche in Italia, di ricostruire una Sinistra ampia e plurale, radicale e riformista; che si riappropri della sua capacità storica di proporre riforme radicali per il progresso sociale e sappia sfuggire a tutti i tentativi di etichettatura, utilizzati negli ultimi decenni per diffondere l’idea sbagliata che la Sinistra “radicale” sia contraria al “riformismo”. E’ tutta basata su questo banale concetto la costruzione forzata di una nostra inesistente ambiguità. Tutti gli equivoci che ci chiedono di sciogliere rappresentano, al contrario, esattamente la cifra della nostra sfida. Separare questi due contenuti che invece hanno fatto grande la Sinistra e ne sono l’essenza stessa è l’obbiettivo intorno al quale, in questi anni, si sono cimentati gli sdoganatori delle politiche liberiste nell’area del centro-sinistra. Riunirli è invece il nostro compito, il nostro scopo fondativo, senza il quale il progetto stesso di SEL non avrebbe avuto senso. Quelli che volevano “riunire i riformisti”, fondando il PD, e quelli che volevano riunire la “Sinistra radicale” c’erano già prima di SEL. Bastava (e basta ancora) scegliere una delle due per fare contenti i poteri reali di questo Paese. Noi invece abbiamo scelto di mantenere aperta quella porta che volevano chiudere e proprio adesso che il disegno di “Partito della Nazione” con Renzi prende forma, dovremmo ritornare indietro? No grazie. Sel non può rinunciare alla sua missione fondativa che invece proseguirà nella ricerca e nell’allargamento del campo a Sinistra.
Per questo non intendiamo rinunciare mai alla sfida del confronto con il PD per costruire alleanze, ovunque ci siano le condizioni, e proporre compagini di governo alternative alle destre, come già accade in numerosissimi Enti locali e in questa stessa Regione che ha rappresentato in questi anni la più significativa esperienza di cambiamento rispetto alle politiche liberiste dei Governi centrali.
Rigettiamo le ingenerose accuse di ortodossia, da un lato, e di subalternità al PD, dall’altro, facendo notare a chi le avanza che difficilmente le due possono ritenersi fondate, se non altro, perchè corrispondono a tesi contrapposte tra loro.
Riteniamo quindi sbagliate e incondivisibili le scelte fatte da singoli iscritti, a maggior ragione in riferimento a figure Istituzionali elette anche con lo sforzo di tutte le compagne e i compagni impegnati nei territori, che hanno deciso di sospendersi da SEL e/o passare ad altri gruppi politici.
Ai Compagni dentro le Istituzioni che ci hanno comunicato di considerarsi in pausa di riflessione da SEL, diciamo che la riflessione si fa dentro il nostro Partito e non fuori da questo. Non vediamo come possa essere possibile modificare qualunque cosa essi ritengano non vada bene, se si rinuncia a dare il proprio contributo. Questa posizione comunicata all’esterno sta contribuendo a indebolire SEL e si presta a elementi speculativi che diversi media stanno esaltando, dipingendo il nostro Partito come un Soggetto in fin di vita. Noi non siamo in pausa di riflessione e non lasceremo SEL per altre liste elettorali.
Certamente SEL non sta attraversando un bel momento, questo probabilmente è il periodo più difficile da quando siamo nati ma non siamo in fase di demolizione. Sappiamo che non sarà un cammino facile quello che abbiamo di fronte ma la strada che abbiamo scelto è quella giusta, e l’essere riusciti a mantenere la Sinistra sopra la antidemocratica soglia di sbarramento alle Europee lo dimostra. Sappiamo che una scelta chiara come questa porta inevitabilmente alla dissoluzione di alcune ambiguità e forse di alcune speranze, pur legittime, di traghettare SEL dentro al Governo o verso un “nuovo” soggetto politico unitario, di fatto entrando nel PD che come qualcuno sostiene, “ha cambiato verso” con Renzi. Noi diciamo che forse avrà cambiato qualche volto (aspettando di vedere chi nomineranno in Europa) ma certamente non ha cambiato verso alle politiche dei Governi Monti e Letta, anzi, ha accelerato in maniera impressionante nella stessa direzione filo-liberista.
Riteniamo che SEL non debba sciogliersi in nessuna improvvisata costituente e non abbia esaurito ancora il suo compito. Intendiamo promuovere una approfondita e sincera discussione, a partire dai territori, discutendo sia nel merito delle problematiche che ci vedono impegnati come soggetti di riferimento per i cittadini che dei limiti riscontrati fin qui dalla nostra forma e capacità organizzativa. Il tutto dovrà consentirci di arrivare all’appuntamento della Conferenza Programmatica e di organizzazione, fissata per l’autunno, con la massima consapevolezza dei nostri limiti e dei nostri punti di forza. Contemporaneamente dobbiamo impegnarci per essere protagonisti, con le nostre prerogative ed esperienze dentro il cammino della rete di soggetti che si sono messi in movimento nel campo largo della Sinistra diffusa, dopo l’esperienza dell’altra Europa. Noi ripartiamo da qui, rilanciando lo spirito con cui SEL è nata.
Documento del Coordinamento Provinciale SEL di Taranto:
Per il Coordinamento Maurizio Baccaro