L’ostacolo principale allo sviluppo del nostro Paese non è la rigidità di sindacati e imprenditori ma la mancanza d’investimenti sul lavoro, la precarizzazione selvaggia e la riduzione di salari e pensioni. Visco è fuori strada e ripresenta il solito vecchio schema per cui lo sviluppo si crea abbassando il livello dei diritti e delle tutele dei lavoratori. In Italia ci hanno già provato Sacconi e Fornero e il risultato fallimentare è sotto gli occhi di tutti.
Sel si batterà in Parlamento per cambiare il decreto Poletti sul lavoro che rischia di produrre ulteriore precarietà senza sviluppo. A Visco ricordiamo soltanto che se in Italia e in Europa la disoccupazione ha raggiunto livelli preoccupanti è anche, e soprattutto, per colpa delle politiche economiche decise dalla Bce di cui Banca d’Italia concorre a determinare le decisioni di politica monetaria per l’intera area dell’Euro.