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Venerdì, 12 settembre 2014

Oasi Sarparea, dietro al sito turistico la lottizzazione. La Regione: Dobbiamo sapere la verità, non svendiamo la Puglia

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«E’ una vicenda opaca sulla cui storia è bene che dia uno sguardo la Procura della Repubblica di Lecce, alla quale consegneremo un dossier». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, riferendosi alle accuse, rivolte da imprenditori inglesi, per il diniego e i presunti ritardi dell’ente nell’autorizzare un progetto per la costruzione di un resort con 250 villette (150mila metri cubi di cemento su 17 ettari) in un area con uliveto secolare in località Sant’Isidoro, in territorio di Nardò (Lecce).

la planimetria dell'area interessata

la planimetria dell’area interessata

 

«Noi siamo contenti – ha aggiunto Vendola parlando in conferenza stampa con al fianco l’assessore all’Urbanistica della regione Puglia, Angela Barbanente – quando sul nostro territorio si portano quattrini (l’investimento è di 70 milioni di euro, ndr), ma questo non significa che possiamo o dobbiamo svendere il territorio». «Non abbiamo gli anelli al naso, abbiamo avuto – aggiunge – riconoscimenti da tutti per gli investimenti, siamo ritenuti interlocutori credibili e non accettiamo la finta lezione che la politica possa decidere in spregio alla normativa vigente».

Il presidente della Puglia  ha sottolineato che l’area interessata dal progetto è considerata di pregio e comprende un uliveto quattrocentesco, nel territorio di «una città – ha voluto ricordare – quella di Nardò che è la città di Renata Fonte, non dimentichiamolo». Renata Fonte è l’ex sindaco della cittadina, ucciso il 31 marzo 1984 e indicato quale uno dei paladini della legalità in Puglia.

«Noi dobbiamo sapere quale è la verità. Una lottizzazione di 150mila metri cubi di cemento in un uliveto quattrocentesco a ridosso della costa di Nardò a Sant’Isidoro, in un’area di pregio che è sempre stata guardata come una preda dai cacciatori di territori, dai cementificatori. Non è una storia particolarmente bella».  Ha proseguito il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola,

«Io mi ribello – ha continuato Vendola – a chi presenta come ecoturismo lo sradicamento sicuro degli ulivi, a chi compie un attentato ad un’area così di pregio, a chi fa la campagna sulla burocrazia che blocca. Noi abbiamo dato oltre il 90 per cento di pareri favorevoli ad interventi, sia pure dopo averli resi compatibili con l’ambiente. Noi difendiamo la Puglia, attraiamo investimenti, la Puglia è la prima in Italia per crescita dell’export, ma è bene che si sappia, noi non abbiamo l’anello al naso e non svendiamo la Puglia. Questo deve essere chiaro a tutti».

«Queste scelte – ha ribadito Vendola – devono sempre sottoporsi al rispetto delle norme di legge. Tutti sono tenuti a rispettare le norme vigenti, ma soprattutto la sostanza, cioè la Puglia. Altrimenti un giorno ci lamentiamo delle ferite inferte al paesaggio e il giorno dopo ci lamentiamo del contrario».

 Nella foto di apertura un momento della conferenza stampa del governatore Vendola e dell’assessore all’Urbanistica della regione Puglia, Angela Barbanente

Commenti

  • Roberto Rossi

    Sì, peccato che sono 20 anni che bruciano ulivi e sotterrano mondezza in quella Sirparea. Per non parlare dello stato di abbandono della costa che va da Sant’Isidoro a Porto Cesareo. Un esempio? La spiaggetta vicino all’ex-stabilimento per le cozze. Uno schifo ogni anno.

    D’accordo a non cedere alla speculazione selvaggia, ma nemmeno lasciare dei veri e propri tesori naturali a marcire o peggio ad essere sepolti dall’immondizia! A Nardò di Sant’Isidoro non frega nulla…fatela diventare la marina di Copertino e magari esce fuori qualche cosa di meglio.

    E per cortesia…mandate qualcuno a pulire TUTTI I GIORNI la strada provinciale. C’è mondezza ai lati che compie 10 anni!!!

    Il Salento è stupendo, ma se continuate a gestirlo così, i turisti danarosi scapperanno preferendo la Romagna…più vicina e più organizzata.

  • Fabio Pari

    Lu rusciu te lu mare è molto forte, a sant’isidoro non si dia la morte. Salviamo il Salento, in nome di Renata Fonte. Grazie Nichi! continua nella tua opera e sappiamo che non cederai mai alla speculazione edilizia. E’ ora di portare il numero chiuso su queste coste, soprattutto a porto selvaggio, va introdotto come fatto al Parco dell’uccellina nel grossetano, specie in agosto. E basta con i campeggi selvaggi, che non sono libertà, ma accumulo di sporcizia e devastazione. SALENTO LIBERO!