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Lunedì, 18 aprile 2016

Ora Renzi non potrà ignorare quei 13 milioni di Sì

graziesito

Dobbiamo ringraziare quei milioni di cittadini che sono andati a votare e assicurargli che il loro impegno non è stato, non è e non sarà inutile. Il fatto che oltre 15 milioni di persone si siano recate alle urne, nonostante una campagna di sabotaggio e disinformazione senza precedenti, è un risultato molto importante. Di questi, ben 13 milioni sono stati i ‘Si’, ed è molto significativo che proprio in Basilicata, dove i cittadini conoscono bene la problematiche ambientali legate alle trivellazioni in mare, si sia raggiunto il quorum.

Il governo ha dovuto ricorrere a trucchi e bugie di ogni sorta. Non dimentichiamo che solo grazie alla minaccia del referendum le norme sono state modificate in alcuni dei passaggi peggiori, ma nonostante questo il Governo è riuscito a fare l’ennesimo regalo alle lobby dei petrolieri che, ad esempio, non subiranno i costi dello smantellamento delle piattaforme, che ammontano a più di un miliardo di euro.

Renzi fino all’ultimo ha usato boria e demagogia continuando a parlare di energie alternative, dopo aver sottratto fondi alle rinnovabili, avvantaggiando solo le compagnie petrolifere. Inoltre, usare strumentalmente il tema della perdita dei posti di lavoro è stata l’ennesima menzogna: ha parlato di 11 mila posti di lavoro quando nelle piattaforme ce ne sono alcune centinaia. Forse avrebbe fatto meglio a parlare del decreto ‘spalma incentivi’ del Governo con il quale si sono persi piu’ di 10mila posti. In ogni caso, dopo questo voto, il premier e il suo governo non potranno non tenere conto della volonta’ dei milioni di cittadini che hanno detto si’ a un altro modello di politica energetica. Come Sinistra italiana proseguiremo la nostra battaglia per una nuova strategia che punti alle rinnovabili.

Commenti

  • piero bogliano

    Per il referendum sull’acqua erano molti di più, ora però viene messo tutto in discussione, già da domani. Le persone sempre di più demotivate………che fare?

  • Francesco

    Bisogna uscire dalle stanze ovattate delle istituzioni, rimboccarsi le maniche e buttarsi nella mischia delle lotte sociali per ricostruire la coscienza di classe tra gli sfruttati antichi e moderni del Job – Act.
    Francesco, il primo.

  • claudio

    Temo purtroppo, dalle esternazioni dei dirigenti della cds. “sinistra italiana”, che dalla batosta referendaria appena subita non si sia appreso proprio niente e che dovremo ancora a lungo rassegnarci a questo declino patetico di una componente politica (la cds. sinistra) che invece in Italia avrebbe davvero molte cose da dire e soprattutto da fare.
    Personalmente ritengo che senza un cambio profondo della sua attuale classe dirigente sarà difficile che riconquisti il ruolo che dovrebbe svolgere nel nostro paese e capisco che sia utopistico immaginare che la maggioranza dei suoi componenti (locali e nazionali) sia disponibile a fare un passo indietro definitivo. Che non siano (i dirigenti locali e nazionali dei partiti della cds. sinistra in Italia) all’altezza della situazione sono certo sia evidente anche a loro stessi, ma capisco che umanamente ciascuno di loro – anche per il lungo tempo di vita che ha dedicato alla politica – non sia disponibile e pronto ad anteporre il bene generale a quello personale (a parole è facile, ma la pratica è altra cosa, specie quando influisce sulle proprie disponibilità economiche). Sembra assurdo, quasi comico, ma l’unica residua chance che resta alla cds. sinistra italiana è trovare un suo Renzi. Non a caso si dice che il destino sia cinico e baro.