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Martedì, 5 agosto 2014

PA, via libera dal Senato con la 18esima fiducia. Cancellati i quota 96. Sel: governo veloce ad imboccare strada sbagliata

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L’Aula del Senato ha votato con 160 sì e 106 no la fiducia chiesta dal Governo sul maxi-emendamento interamente sostitutivo del Dl Pa, nella versione modificata dalla commissione Affari Costituzionali del Senato. Il senatore a vita Carlo Rubbia, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1984, ha detto no alla fiducia posta dal governo al decreto sulla Pubblica amministrazione.La questione di fiducia era attesa, soprattutto dopo le polemiche che hanno caratterizzato le modifiche approvate in commissione Affari costituzionali. La votazione della fiducia è avvenuta tra le polemiche delle opposizioni – Movimento 5 Stelle, Forza Italia, SEL, Gruppo Misto, GAL – che hanno criticato il diciottesimo ricorso, in pochi mesi, alla questione di fiducia.

La commissione ha approvato ieri quattro emendamenti presentati dal Governo per sopprimere misure giudicate dalla Ragioneria generale dello Stato prive di copertura: la norma che avrebbe consentito a 4.000 tra insegnanti e personale della scuola di andare in pensione con la `quota 96´; la norma che consentiva il pensionamento d’ufficio per primari e professori universitari che avessero raggiunto i 68 anni; la norma che toglieva le penalizzazioni in caso di pensionamento anticipato di alcune categorie; e quella in favore delle vittime del terrorismo. Su richiesta della commissione Bilancio, infine, è stata recuperata una norma tolta a Montecitorio che fa salva l’aspettativa per i magistrati per i quali sia già in corso. Il provvedimento torna alla Camera e deve essere convertito in legge entro il 23 agosto.

«Questo è un Governo veloce ad imboccare sempre la strada sbagliata, Anche se approva tutto velocemente, con i continui ricorsi alla fiducia, non cambierà mai nulla nel Paese Reale: nulla per gli esodati della scuola, visto che è stato cancellato il diritto alla pensione a 4.000 lavoratori e sono state tradite le speranze dei tanti precari ‘a vita’ che hanno visto svanire una reale ulteriore opportunità di stabilizzazione. E questa volta non può davvero bastare un tweet di rassicurazione e di rinvio a un ennesimo decreto scuola in arrivo».  Lo ha detto Alessia Petraglia, capogruppo di SEL in commissione Istruzione, durante la dichiarazione sul decreto legge sulla pubblica amministrazione.

«Il Governo fa solo inutili spot, mentre i problemi dei cittadini restano tutti irrisolti. Infatti, non cambierà nulla – ha continuato – per chi non riesce a prenotare in un tempo congruo una prestazione sanitaria ed costretto a rivolgersi al privato; nulla per chi lo scorso anno non ha trovato, e continuerà a non trovare, posto negli asili e nelle scuole dell’infanzia pubbliche. E non cambierà nulla per i lavoratori del pubblico impiego a cui sono stati sottratti ben 25 miliardi di euro e ci chiediamo come siano stati utilizzati».

«Insomma, questa riforma non serve a migliorare la qualità dei servizi e il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Da giovani Ministri ci saremmo aspettati una riforma «con» e «per», non una contro, non una riforma punitiva, perché in questo decreto non c’è davvero nulla di nuovo»

Alla fine dell’intervento il gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà ha esposto uno striscione: “Sel dice no alla squola di Renzi”, (dove ‘squola’ è volutamente scritto con la lettera Q).

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