Palazzotto: ad Agrigento muore la politica. Iscritti e iscritte PD si ribellino
Le primarie della polemiche di Agrigento premiano il candidato vicino a Forza Italia. Sono arrivati nella tarda serata di ieri i risultati ufficiali delle primarie del centrosinistra che hanno deciso il nome del candidato a sindaco della città dei Templi alle amministrative del 31 maggio: Silvio Alessi, patron delll’Akragas. Sarà lui a rappresentare la lista ‘Agrigento 2020’, la ‘Grosse Koalition’ che mette insieme destra e sinistra, dal Partito democratico, al Patto dei democratici per le riforme, alla Voce siciliana, Patto per il territorio, Sicilia democratica, Il Megafono di Crocetta e Articolo 4, a a un passo dell’ingresso nel Pd. Alessi ha stravinto con 2152 voti sugli oltre 4 mila agrigentini andati al voto per le primarie. Seguono a ruota Epifanio Bellini (808 voti), Peppe Vita (567) e Piero Marchetta (534).
Per Erasmo Palazzotto deputato di Sel si tratta di una «Cronaca di una morte annunciata, quella della Politica. Non è un problema solo per il PD, ma per la politica tutta – continua Palazzotto – perché si perde di credibilità se in nome del potere si annullano le differenze».
«Non ho sentito in questi giorni molte voci indignate nel PD Siciliano – aggiunge l’esponente di Sel – al massimo quella di qualche dirigente di minoranza intento a criticare chi fa altre scelte per dare prova di affidabilità. In una città come Agrigento, umiliata e mortificata da classi dirigenti pessime che hanno dato vita alla fiera del trasformismo, non si può far finta di niente – conclude Palazzotto – agli iscritti ed alle iscritte del PD chiedo di ribellarsi, di alzare la testa e di riconquistare la dignità e la moralità della politica».
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