La Camera vota sì al riconoscimento dello Stato palestinese. Sel: giornata storica, ora tocca al Governo
La Camera ha approvato due mozioni sullo Stato palestinese che hanno ottenuto anche il via libera dal governo: una del Pd che impegna il governo al riconoscimento e un’altra di Ap per determinarne le condizioni. La prima mozione, a firma Pd, è stata approvata con 300 voti favorevoli, 45 contrari e 59 astenuti e prevede l’esplicito riconoscimento dello Stato di Palestina “tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele”. La seconda, presentata da Ap (237 favorevoli, 84 contrari e 64 astenuti), non riconosce in modo diretto lo Stato palestinese, ma impegna il governo “a promuovere il raggiungimento di un’intesa politica tra al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello Stato d’Israele e l’abbandono della violenza, determini le condizioni per il riconoscimento”.
La posizione dell’esecutivo, però, ha subito scatenato la reazione della minoranza dem con Stefano Fassina che ha definito “ridicolo” il placet fornito a due documenti “in contrapposizione”.
Bocciata la mozione presentata da Sinistra Ecologia Libertà. «Il riconoscimento politico della Palestina non è un atto contro Israele, perché in Israele c’è un pezzo di Italia, di Francia, di Germania, di tutta l’Europa, per il modo in cui è nato questo Paese dopo la shoah. Noi dobbiamo assumerci la responsabilità di far uscire Israele dall’assedio, ma ciò non può continuare a tradursi nella negazione del riconoscimento dei diritti del popolo palestinese» ha dichiarato il deputato di Sel Erasmo Palazzotto, alla Camera.
“La nostra” mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina “non la ritiriamo. Ma vi assicuro che abbiamo condizionato anche quella del Pd”. Ha scritto su Twitter, replicando a un utente, la deputata Sel Celeste Costantino.
Per il capogruppo Arturo Scotto quella di oggi « E’ una giornata storica. Grazie al lavoro di SEL, il Parlamento italiano impegna il governo a promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina. Un importante contributo per superare lo stallo del negoziato e favorire il processo di pace. L’Italia anche su questo arriva ultima rispetto ai partner europei, ma non è mai troppo tardi per ridare una speranza ad un popolo che da anni si batte per vedere riconosciuto un diritto fondamentale. Per noi l’impegno non finisce qui. Verificheremo e incalzeremo il governo affinché l’impegno preso oggi non sia solo formale ma anche sostanziale».
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