Parigi, Grecia, Europa
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Il suono assordante delle sirene a Parigi ha aperto un tempo che rischia di rovesciarsi nell’ennesima lunga notte reazionaria per il Vecchio Continente. La politica in crisi fatica a contenere gli effetti dell’accaduto. Per affrontarne la tragedia — che da qualsiasi angolo la si guardi, tale è — abbiamo bisogno di ragionare, di costruire letture ed analisi inedite sull’Europa, sulla globalizzazione, sulla crisi della politica. Non abbiamo bisogno della rabbia e dell’odio, dell’ansia di identificarsi o rifiutarsi con gli altri, delle passioni tristi e delle chiusure identitarie. Ora è assolutamente necessario impedire che l’orrore di fronte alla violenza terroristica e alle vittime si trasformi in odio. L’Europa che non ha saputo essere l’Europa dell’accoglienza deve sapere impedire che la paura e lo sgomento di queste ore si avvitino in una ulteriore spirale di violenza.