Il commissario Governativo Cottarelli, nelle indiscrezioni circolate in queste ore, partecipa anche lui al gioco contro le donne parificando a 42 anni di contributi l’età per andare in pensione senza vincolo di età anagrafica, un anno di lavoro in più rispetto a prima: Le donne come gli uomini, la parità va bene solo in negativo per le donne.

Lo afferma la vicepresidente dei deputati di Sel on. Titti Di Salvo sulla commentando la bozza presentata dal commissario Cottarelli sulla revisione della spesa pubblica.

La parità per le donne, prosegue l’esponente di Sel, non vale mai nell’accesso al lavoro, nel riconoscimento previdenziale del lavoro in più fatto nella cura dei figli e degli anziani, al posto di servizi pubblici già tagliati che rischiano lo smantellamento con le paventate misure come il blocco del turnover. Mai nella rappresentanza, vedi legge elettorale, o ai vertici delle aziende.

Se il tema è recuperare risorse segnalo al Premier Renzi che Sinistra Ecologia Libertà ha presentato una proposta di legge, giovedì inizia la discussione nelle commissioni Giustizia e Finanze, che fissa un tetto per i manager della P.A., delle partecipate, delle società quotate in borsa e di tutte quelle che ricevono finanziamenti pubblici. Un provvedimento che mira a superare quel paradosso tutto italiano secondo il quale, mentre il Paese è in crisi le retribuzioni faraoniche dei top manager, senza nessun rapporto con le retribuzioni dei loro dipendenti (tra le più basse di Europa), rimangono intatte.

Il Commissario Cottarelli, conclude l’on. Di Salvo, si concentri di più sulle spese improduttive, sui risparmi nel settore della Difesa a partire dal taglio degli F35 e dei nuovi sistemi d’arma, invece di penalizzare le donne.