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Martedì, 27 gennaio 2015

Per non dimenticare

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Oggi, 70 anni fa. Si aprono i cancelli di Auschwitz ed il mondo scopre la Shoah. Per non dimenticare, per ripulire l’oggi dalla spazzatura dell’antisemitismo, contrastarlo con intelligenza e assoluta determinazione, con la capacità di discernere tra diritto alla libera espressione e oltraggio alla memoria o istigazione alla persecuzione. Ho avuto un’interessante ed importante conversazione qualche giorno fa con dei giovani rappresentanti delle comunità ebraiche, su varie questioni. Sulla Palestina, ad esempio, ma non solo. Ho chiesto loro, ma voi di chi vi sentite cittadini? mi guardano sorridendo, e forse anche un pò “annoyed” da una domanda forse un pò banale. “siamo cittadini italiani”. Italiani, europei e del mondo.

E sono preoccupati. Come non dar loro torto. Allora oggi, oltre alla memoria dell’orrore, che ci sia un impegno. Non rimescolare le carte secondo criteri antichi, quelli degli schieramenti ideologici. Non confondere i livelli tra chi ha diritto ad una terra ed uno stato, come nel caso del popolo palestinese, e chi nel mondo ha conosciuto direttamente o indirettamente quell’orrore. Ricordare sempre l’olocausto, per riaffermare la dignità ed il diritto di ogni persona alla propria identità, scelta, alla propria identità sessuale, etnica religiosa. Oggi il mio pensiero torna tra i corridoi stretti tra blocchi uniformi e grigi di cemento armato del memoriale all’olocausto (proprio dietro la porta di Brandeburgo) , un percorso tortuoso, voluto da Lebeskind per far sperimentare l’angustia fisica della negazione della propria identità. Il mio pensiero va a Berlino, a quel marciapiede di Varsavia che lascia una traccia del vecchio muro del Ghetto. va alle borchie di ottone che si trovano qua e lò sparse per Roma, davanti a portoni che nascondono storie tragiche. Ci passo davanti, mai sopra, per rispetto di quei nomi, e quelle date. E resto colpito da alcune di esse: bimbi quasi neonati. E al rione Monti, a Via degli Zingari, a quella targa anonima che ricorda l’altra faccia dello sterminio. E poi, e chissà quando in questo paese si deciderà a farlo, al triangolo rosa di marmo che taglia il canale di Keizersgracht, ad Amsterdam. Il memoriale dello sterminio degli e delle omosessuali. Ad un tiro di schioppo dalla casa di Anna Frank.

Commenti

  • Giulio Tiradritti

    Giulio Tiradritti

  • Giulio Tiradritti

    Mi spiegate come si fa a fare proclami sulla giornata della memoria, dopo che tutte le sinistre cosiddette “socialdemocratiche”, compresa Sel, hanno appoggiato apertamente il golpe ucraino con l’appoggio della Germania e della NATO? In Ucraina ci sono i neonazisti di Svoboda e di Pravi Sector, che inneggiano sia a Bandera, il famigerato criminale collaborazionista che durante la guerra ha contribuito con gli SS ucraini ad uccidere e deportare milioni di ebrei, comunisti e persone di sinistra e democratiche negli stessi campi che ora si dice giustamente che sono stati una vergogna. Fatevi una carrellata di inchieste su internet, guardate la voce neonazisti ucraini, Svoboda, polizia ausiliaria ucraina, eccidi nazisti dei collaborazionisti ucraini (Leopoli, Odessa, Baby Jar) e come anche nei discorsi di certa sinistra le cose non quadrano.

  • Francesco Martone

    Scusami ma a me proprio non pare che SEL abbia appoggiato alcunché, né tanto meno una banda di nazisti come quei ceffi del Privy Sektor. Se ti rileggi i post sull’Ucraina pubblicati su questo sito concorderai con me. Se poi pensi che non si possa riaffermare con nettezza la propria indignazione contro l’Olocausto, è altra questione.

  • Giulio Tiradritti

    Grazie on. Martone innanzi tutto per aver letto le mie riflessioni. Quando erano cominciati i movimenti di piazza Maidan, è apparso un articolo su questo sito, firmato Arturo Scotto, dove bisognava aiutare i dissidenti di allora contro Janukovich, e concederli se possibile asilo politico. Potete controllare; c’è oltre al mio commento negativo, anche altri commenti negativi, anche molto più duri del mio. Riguardo all’Olocausto io affermo la più totale indignazione, ma sono ancora più indignato quando vedo politici dell’Europa che dice di essere contro l’antisemitismo, poi però sponsorizza gli antisemitismi. Perché guardi onorevole, non c’è molto da rallegrarsi, ma i neonazisti ucraini sono nazisti da vero, vanno in giro con le svastiche, con i ritratti di Hitler e di Bandera, e non sembra che Lady Ashton e Barroso, che dovrebbero rappresentare quell’Europa dei Popoli di cui parlava Altiero Spinelli e da cui ha preso spunto Scotto nel suo articolo, si siano rifiutati di incontrarli. Io sono felice che lei mi dice così, ma purtroppo quando qui si festeggia il 25 Aprile e la gloriosa Resistenza, in Estonia si festeggiano gli SS estoni, in Ucraina gli SS ucraini. Perché l’Europa, in particolare i paesi nordici, si affrettano a dire che l’Italia, che avrà pure tanti difetti, ma nei fatti si sta dimostrando il paese più accogliente e democratico dell’UE, è un paese che deve razzista perché si è lavati con l’acqua fredda alcuni clandestini a Lampedusa, però rimane silente sugli omicidi commessi dai neonazisti ucraini?