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Martedì, 14 aprile 2015

Perché è crollato quel solaio? Occorre sapere la verità

scuola

Sono in macchina tornando da Cassano, provincia di Bari, dove si è avviato ” Cassanoscienza” un festival del sapere scientifico, con dirigenti, insegnanti e studenti protagonisti di progetti, laboratori, incontri con scienziati, esperti, ricercatori. Un evento straordinario affidato all’intelligenza della scuola, quel mix di azzardo nelle idee e di coraggio nell’attuazione che contraddistingue la voglia di fare e di cambiare di tanta scuola bella e buona. Prima che buona scuola diventasse lo slogan di una brutta e arretrata proposta. Prima che i docenti diventassero i fannulloni che vogliono a tutti i costi lo scatto di anzianità perché non ardiscono cimentarsi nell’ innovazione e soprattutto perché non vogliono essere valutati.

Tornando a Bari in macchina ascolto la radio. Sento di un crollo di un solaio in una scuola primaria ad Ostuni, di bambini feriti, ma non si sa molto altro. Si susseguono vari notiziari, le notizie sono un po’ più rassicuranti. I bambini feriti sarebbero due ma non gravi. Sono in continuo contatto con Vendola. Decido di andare a Ostuni per vedere e capire. Perché è crollato quel solaio? Chiedo notizie agli uffici della Regione. Mi dicono che quella scuola ha recentemente partecipato a un bando gestito dalla regione per opere di ristrutturazione. Ma allora si aveva consapevolezza del problema? E invece non si tratta di questo.

Mi telefona l’assessora comunale e mi spiega che no quella domanda non c’entra, perché quel solaio è crollato in un’ altra parte della scuola, quella consegnata completamente ristrutturata, dopo cinque anni di lavori, a gennaio di quest’anno. Sono senza parole.

Arrivo a Ostuni incontro alcuni assessori della giunta e con l’Assessora all’istruzione vado in ospedale. Incontro la mamma di uno dei bambini feriti, quello che ha vari punti di sutura. Stanno aspettando il risultato della Tac. L’ altro bambino sta meglio, sarà presto dimesso. Incontro una maestra tra quelle che ha aiutato i bambini nell’uscire senza panico dalla classe. Ha una frattura al malleolo, nella concitazione è scivolata su un impasto di sangue e di detriti. Mi dice con un sorriso dolce, e’ stato bravo il maestro Marco che subito ha fatto uscire tutti bambini. Senza la prontezza di questi insegnanti, straordinari eroi del nostro tempo, il bilancio poteva essere ancora più grave. Ho la sensazione che si, abbiamo sfiorato una tragedia.

E ora che si addensano dichiarazioni di ogni tipo e attacchi incrociati vorrei invitare tutti a stare al fatto, che è inequivocabile. A gennaio è stata consegnata una scuola rimessa a nuovo, un appalto del Comune. Sono stati fatti, dopo la consegna, i dovuti controlli, anche qualcuno in più, per un luogo che accoglie bambine e bambini e che dovrebbe garantire la massima sicurezza e serenità alle loro famiglie? Che nessuno si permetta di minimizzare. Ho sentito dire: solaio? Ma no, si è trattato solo di caduta di calcinacci. Io ho visto un banco spaccato a metà dalla caduta di quello che volete  astronave, calcinacci o solaio). Di questo qualcuno dovrà rispondere e al più presto, insomma chi ha sbagliato paghi, senza che questa vicenda si impantani nei meandri contorti di pasticci e cavilli.

Quelle madri, quei padri, quelle maestre e maestri, quelle bambine e bambini, le cittadine e i cittadini di Ostuni hanno diritto subito alla verità.

*Assessore Diritto allo studio e formazione – Scuola, Università, Formazione Professionale Regione Puglia

 

 

 

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