Privacy, interpellanza di SI. Quaranta: Non garantita. il registro delle opposizioni è un’arma spuntata
Sarà discussa domani alla Camera l’interpellanza urgente, presentata da Stefano Quaranta e firmata da tutto il gruppo di Sinistra Italiana, per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico di rendere più stringente la normativa a tutela della privacy dei cittadini.
«Chiederò al Ministro dello sviluppo economico se è al corrente che il registro delle opposizioni è in realtà un’arma spuntata – dichiara Quaranta – che non garantisce i cittadini che continuano ad essere disturbati dal telemarketing selvaggio. La cosa assurda – continua il deputato genovese – è che mentre chiunque può telefonarci a tutte le ore del giorno su telefono fisso e mobile, se il medico della mutua deve lasciarci una ricetta in farmacia, la deve imbustare perché altrimenti potrebbe ledere la nostra privacy!»
Il deputato racconta come il registro delle pubbliche opposizioni, dalla sua istituzione al 31 dicembre 2015 ha ricevuto circa 20 mila segnalazioni di utenti che lamentavano la violazione della propria privacy ad opera di aziende di telemarketing (le più attive, quelle di telefonia, luce, gas, tv) e nonostante siano state erogate circa 2,6 milioni di euro di multe, la situazione non è migliorata. «L’iscrizione al registro – spiega – non basta per non essere chiamati. Per proteggere il proprio numero è necessaria l’iscrizione al registro delle opposizioni, ma se nel frattempo si ha dato il consenso, magari prenotando un hotel o comprando un biglietto on-line, i dati vengono trasmessi, e il registro bypassato».
La questione più assurda la vive però chi non compare nell’elenco telefonico e quindi non può iscriversi al registro delle opposizioni: «chi fa questa scelta pensando di non essere disturbato, casca male – aggiunge Quaranta – nemmeno questi cittadini hanno pace, e il dubbio che siano le stesse compagnie telefoniche a vendere il loro numero è qualcosa di più di un’ipotesi».
«In Liguria la situazione è ancora più grave – continua Quaranta – con una forte presenza di anziani le telefonate si trasformano spesso in truffa, Calogero Pepe di Federconsumatori lo dice chiaramente, su 2500 iscritti la maggioranza chiede come difendersi dal telemarketing».
«La soluzione ci sarebbe – conclude il deputato – basterebbe istituire un registro delle opposizioni universali che vieti ogni tipo di chiamata ai numeri iscritti, oltre che aumentare per legge le responsabilità degli operatori in caso di abusi, negli altri Paesi europei esiste già, l’Italia non può essere sempre il fanalino di coda dell’Europa».
In allegato interpellanza.