Promuovere la lettura significa credere nella cultura come grande investimento per le persone e per il paese
Leggere è libertà. E capacità di conoscere e capire il mondo, gli altri e noi stessi. E’ autonomia, divertimento e studio. Leggere significa acquisire competenze, proprietà di linguaggio, spirito critico.
Oggi è la giornata mondiale del libro e tante iniziative animeranno il nostro paese, a cominciare dalla campagna Ioleggoperchè promossa dall’Aie, a cui hanno aderito Centro del libro e tanti altri.
E’ importante, ma non basta. La campagne hanno senso se sono accompagnate da scelte politiche, se si sostanziano in investimenti in scuola, ricerca università, in sostegno all’editoria e alle librerie indipendenti, agli enti locali per la promozione di quella grande infrastruttura della conoscenza che sono le biblioteche civiche, e alle scuole per le biblioteche scolastiche.
Come ci spiega ogni volta il Forum del libro, in Italia c’è un emergenza lettura. Dai dati Istat sul 2014 emerge una flessione della percentuale di persone che dichiarano di aver letto almeno un libro, per motivi non scolastici o professionali nell’arco di 1 anno: si passa dal 43% del 2013 al 41,4% del 2014, confermando un andamento negativo. Si aggrava il dato geografico: al nord legge il 48% della popolazione mentre al sud solo il 29,4%. La lettura di libri continua ad essere praticata soprattutto dalle persone con un titolo di studio più elevato.
Le recenti indagini internazionali ci dicono che le competenze dei quindicenni italiani sono inferiori a quelle riscontrate mediamente tra i loro coetanei dei paesi OCSE e se nella popolazione adulta (16-65 anni) ci collochiamo all’ultimo posto tra i paesi OCSE per competenze linguistiche e al penultimo posto per le competenze matematiche (il 70% degli italiani adulti ha competenze inferiori al livello minimo previsto dagli indicatori internazionali).
Tullio De Mauro, ci ricorda sempre che: “Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un’altra, una cifra dall’altra. Trentotto lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile. Secondo specialisti internazionali, soltanto il 20% della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea
Dunque leggere è un diritto di cittadinanza. Per questo Sinistra ecologia libertà, primo firmatario Giancarlo Giordano, ha depositato in Parlamento una proposta di legge per la promozione del libro e della lettura. L’iter della legge in Commissione cultura della camera è iniziato da tempo, e ha visto anche le audizioni della associazioni e dei soggetti coinvolti. E’ tempo che la legge venga approvata.
Promuovere la lettura significa credere nella cultura come grande investimento per le persone e per il paese. E’ questa la svolta che serve all’Italia.
Consulta il testo integrale della proposta di legge, attualmente in esame nella VII Commissione Cultura, scienza e istruzione