Puglia, la giunta regionale approva il reddito di dignità. Ferrara: è un buon inizio
La giunta regionale della Puglia ha approvato il disegno di legge sul Reddito di dignità ‘ReD’, il progetto che consentirà ai nuclei familiari pugliesi che si trovano sotto la soglia di povertà di recuperare un minimo di capacità di spesa e ottenere formazione professionale, reinserimento lavorativo e ruolo all’interno della comunità. Per il presidente della Regione Michele Emiliano si tratta di «una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale». La misura prevede fino a un massimo di 600 euro al mese, per 20mila famiglie, corrispondenti a circa 60mila pugliesi, ogni anno. Nell’arco di 5 anni si stima di poter raggiungere la totalità della popolazione pugliese che oggi si trova sotto la soglia di povertà.
«Questa misura si realizza senza il bisogno di alzare le tasse, in gran parte attingendo dal fondo sociale europeo, dai fondi nazionali e dal bilancio regionale ordinario», sottolinea Emiliano. «Si tratta di una pietra miliare del nostro programma di governo, nonché uno dei punti più attesi. Per usufruire del reddito di dignità – continua il governatore – ci saranno delle regole severe da rispettare, l’osservanza del patto è la chiave per poter riagganciare, attraverso questa via, un’attività nella vita della comunità. Non è una sperimentazione simbolica questo è il varo del reddito di dignità. Penso che sia una ‘cosa di sinistra’ che piace anche a chi di sinistra non è». La delibera passerà adesso dall’Ufficio legislativo e si confida che nel giro di quindici giorni al massimo sarà assegnata alla Commissione consiliare competente per poi approdare in Aula.
«Siamo contenti che Emiliano abbia tenuto fede agli impegni presi e che la Giunta regionale oggi abbia approvato il disegno di legge sul reddito di dignità che adesso potrà essere discusso in Consiglio regionale» è il commento del coordinatore regionale di Sel Puglia On. Ciccio Ferrara.
«L’istituzione di un reddito minimo, che abbia lo scopo di contrastare la povertà e la marginalità – prosegue Ciccio Ferrara – è uno dei punti qualificanti del programma di Sel, non solo in Puglia ma anche a livello nazionale e in tutte quelle regioni in cui siamo al governo (esempio virtuoso in Friuli Venezia Giulia)».
«Ci siamo spesi, continua il coordinatore regionale di Sel, affinché nel programma di coalizione del centrosinistra in Puglia fosse prevista una misura che favorisse, attraverso un sostegno economico diretto, i tanti uomini e le tante donne che oggi in Puglia vivono in situazioni di povertà».
«E’ un buon inizio, conclude Ferrara, permettere a 60.000 famiglie pugliesi di poter superare la soglia di povertà, usufruendo di 600 euro al mese e favorendo contemporaneamente il loro reinserimento nel mondo lavorativo».
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