Quarto, la solerzia del Pd e quei candidati impresentabili
Credo di essere stato tra i primi, nel lavoro parlamentare e con iniziative sul territorio a denunciare le troppe anomalie e le incongruenze dell’amministrazione a guida 5 stelle nel comune di Quarto, anche e soprattutto grazie alle sollecitazioni del circolo cittadino di SEL, da anni impegnato nella lotta contro la camorra. Nei mesi scorsi ho firmato, con la mia collega Rosaria Capacchione e ben prima del clamore mediatico di queste ore, alcune interrogazioni parlamentari (Novembre – Dicembre), che credo abbiano contribuito ad accendere i riflettori su una città ad alto rischio di infiltrazione criminale.
Per queste ragioni non posso che condividere la richiesta di una audizione in commissione antimafia della sindaca di Quarto e credo anch’io che, alla luce delle gravissime cose di cui si legge oggi, serva la commissione d’accesso nel Comune.
Certo, mi avrebbe fatto piacere se tutta la solerzia e la giusta intransigenza che oggi tantissimi dirigenti ed esponenti nazionali e campani del Pd (e non sto parlando di quelli di Quarto, verso i quali nutro invece grande stima) riservano a questa vicenda, l’avessero avuta, tanto per fare un esempio, anche nei confronti di quei candidati impresentabili che affollavano le liste a sostegno di De Luca appena qualche mese fa alle elezioni regionali in Campania.
Ma, evidentemente, di questi tempi nel nostro Paese i due pesi e le due misure vanno molto di moda.la solerzia
Tra la legalità a targhe alterne del Pd di Renzi, che qualche mese fa chiamava impresentabile non De Luca ma Rosy Bindi, e l’atteggiamento speculare del movimento cinque stelle, iper-giustizialista con gli altri e iper-assolutorio con se stesso, questo nuovo bipolarismo italiano dimostra sempre più che servirebbe una alternativa. Anzi, è indispensabile.
Commenti
-
Francesco