Quei fondi europei persi
I cittadini lucani continuano a non capire quale sia lo stato dell’arte della Regione Basilicata in merito alla spesa destinata dai finanziamenti europei. Sul tema era intervenuto, qualche tempo fa, Andrea Del Monaco, esperto di fondi e programmazione europea, che analizzando la tavola 2 – pubblicata sul sito del Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – denunciava come al 31 maggio 2015 mancasse ancora all’appello del Fesr un residuo di spesa non certificata di 188,8 milioni di Euro. Cui si andrebbe a sommare, sempre tenendo conto della data del 31 maggio, un residuo di spesa non certificata di 49,7 milioni di Euro del Fse, per un totale di 238,5 milioni di Euro. Parliamo di soldi che, se non spesi e certificati entro il 31 dicembre 2015, comporterebbero la loro automatica sospensione da parte di Bruxelles.
Proprio in questi giorni i mezzi di comunicazione sono tornati a parlarne, in un contesto in cui non è agevole, per le cittadine e per i cittadini lucani, capire se nel frattempo vi sia stato un recupero da parte delle Regione. Anche a causa di un sistema informativo sui fondi europei quanto meno carente, che lascia gran parte della popolazione all’oscuro di eventuali possibilità.
Se i timori per la perdita di quei quasi 250 milioni fossero confermati, ci troveremmo di fronte a gravi responsabilità, soprattutto in un’epoca di crisi come quella che attraversiamo e in una regione in cui i tassi di disoccupazione – sommati a quelli dell’emigrazione lavorativa – raggiungono percentuali altissime e in cui tanti sono i settori che potrebbero, grazie a quelle risorse, trovare strumenti utili alla nascita di opportunità occupazionali.
La Regione Basilicata cominci a informare, in modo chiaro, le lucane e i lucani, quali sono le risorse fin qui spese e quali quelle ancora disponibili. Lo faccia attraverso momenti pubblici d’informazione reale, considerando anche il dato della bassa informatizzazione – quindi di accesso a informazioni presenti solo su web – dei cittadini. Si ritrovi la bussola di una capacità di spesa pubblica utile – necessaria – a migliorare le difficili condizioni economiche e sociali delle sue comunità. I ritardi cui si è giunti non sono più tollerabili.