Sei in: Home › Attualità › Notizie › Quello in atto è un tentativo di distrazione pubblica da temi della realtà
Martedì, 24 febbraio 2015

Quello in atto è un tentativo di distrazione pubblica da temi della realtà

Maurizio Landini

Credo che ci sia in atto un tentativo di distrazione dell’opinione pubblica dai temi reali della crisi economica e delle risposte sbagliate che sta dando il governo a una insopportabile situazione di disagio sociale. Coloro che difendono i diritti del mondo del lavoro vengono accusati di fare politica. Da questo punto di vista la Cgil ha sempre fatto politica perché ha sempre difeso i diritti del mondo del lavoro.

La Fiom è stata una punta di diamante di questa straordinaria vicenda di difesa di diritti del mondo del lavoro. Credo che Landini sia una risorsa innanzitutto per i lavoratori e per le forze di sinistra.

C’è  uno strano dibattito che sembra voler togliere la parola a Landini dal punto di vista delle cose che lui dice. Certo non si allinea alle posizioni del governo, non entra nel coro dei propagandisti delle mirabilie di Matteo Renzi, dissente da quelle scelte e le contrasta. E lo fa con la forza di un sindacato come la Fiom, e lo fa insieme alla Cgil. Per me il discorso finisce qua.

Landini non è un problema per la sinistra, è una grande risorsa della sinistra. Maurizio e tutta la Cgil  sono un problema per il governo Renzi perché svelano la natura di destra delle scelte concrete che ogni giorno questo governo assume.

Serve a sinistra qualcosa di più grande? Certo Sel è nata con questa vocazione: di essere lievito per far crescere una cosa più grande, un campo grande che sia coalizione sociale e coalizione politica insieme. Che sappia non sommare tutte le vecchie storie della sinistra ma che sappia trovare un minimo comune denominatore che è la costruzione di una sinistra di governo che sfidi Renzi per batterlo.

Commenti

  • francesco

    Fantastico, stupefacente Vendola! Accosta la Fiom alla CGIL della Camusso che non ha mosso un dito per fermare l’attacco allo Statuto dei Lavoratori.
    Passa dal campo “largo” al campo “grande” (tanto grande forse, per imbarcare anche D’Alema?) per battere Renzi , ma non il PD che è elemento strutturale delle politiche neoliberiste.E intanto, furbescamente, continua a coltivare il suo orticello nel terreno “fertile” di un nuovo “centrosinistra” per il quale lavorano gli eterni dissenzienti alla Civati e il noto transfugo Gennarino Migliore, con la segreta intesa di ricevere ricchi premi e collons! Se questo è il parto di Human Factor, va rispedito al mittente.

  • Peppe Parrone

    Sono d’accordo che “ci sia in atto un tentativo di distrazione dell’opinione pubblica dai temi reali della crisi economica”, e condivido tutto il resto dell’articolo.
    Condivido Landini quando insiste sulla necessità di una “COALIZIONE SOCIALE”.
    E sono d’accordo con Civati quando sottolinea la necessità di “un progetto politico intorno al quale misurarsi”.
    Visto che si è tutti d’accordo per dirla con lo stesso Vendola alla “costruzione di una sinistra di governo”, vorrei dare un mio piccolo contributo.
    LA CREAZIONE DELLA MONETA BANCARIA
    Siccome nella pratica quotidiana ordinaria le banche creano moneta virtuale senza registrarne la creazione a loro favore nella contabilità ufficiale. Ogni volta che la banca deve effettuare un impiego di moneta, essa la crea all’istante ma non la registra nella contabilità nella voce delle sue entrate. Così facendo, e falsificando i bilanci, questa montagna di denaro creato dal nulla, sfugge a qualsiasi controllo.
    L’Economista Marco Saba ha scritto in una lettera indirizzata a Papa Francesco nel giugno 2014, che l’entità complessiva di tale denaro fantasma per l’anno 2013 in Italia ammonta a oltre 1400 miliardi di euro, 90% del Pil.
    A tale riguardo, l’Economista Nino Galloni dice che se questo denaro fosse stato registrato, e quindi tassato, diciamo al 25%, ci sarebbe stata un’entrata nelle casse dello Stato per il solo anno 2013, qualcosa come 350 miliardi di euro.
    Detto questo la mia domanda è: non pensate che la madre di tutte le battaglie per la costruzione di un programma di governo è quella di togliere alle banche il potere di creazione del denaro affinché possa essere lo Stato a creare la moneta necessaria per il suo popolo???
    Cerchiamo di lasciare soltanto ad altri il tentativo di distrarre l’opinione pubblica dai temi reali della crisi economica.

  • francesco

    Errata Corrige, leggasi ricchi premi e cotillons.

  • Guido Conti

    La storia non risulta proprio così nel senso che negli anni ’90 ed oltre, il concetto praticato della concertazione dai sindacati, compresa la CGIL di Cofferati e Epifani, ha forse mitigato le spinte più liberiste delle maggioranze e dei governi che si sono succedute/i, ma non hanno nè SEMPRE difeso, nè SEMPRE rappresentato le necessità delle lavoratrici e dei lavoratori ma soprattutto hanno favorito la flessibiltà divenuta precarietà con l’appoggio non entusiasta della sinistra politica….Ora certamente la direzione è cambiata, la consapevolezza che il blairismo è fallito può trasformare anche i rapporti di forza nel campo ideale della sinistra sociale e sono d’accordo con la ricerca di un minimo comune denominatore, anche se preferisco chiamarlo minimo comune multiplo, in quanto, per esempio, coniugare un green new deal e un reddito minimo garantito, porterebbe il programma ad essere più avanzato e ad intrecciare le vite reali di milioni di persone più o meno garantite e tutelate ora, e che potrebbero a differenza degli anni scorsi, lottare davvero ed allearsi per divenire un blocco sociale di riferimento sia per governare e aggiungo mettere FINALMENTE un “tetto” ideologico all’ideologia del profitto, a mio parere il vero cancro profondo dell’umanità….anche quando non c’è di mezzo la moneta….
    Un saluto speranzoso!!!

  • Peppe Parrone

    Sono d’accordo che ci vorrebbe una nuova new deal, ma considera che se l’America di F.D.Roosevelt si fosse trovata ingabbiata come si trova l’Italia di adesso all’interno dei trattati europei, col cavolo che poteva fare quello che ha fatto per fare uscire l’America dalla depressione.
    Se non vogliamo che anche le nostre proposte diventino soltanto argomenti di discussione, se non addirittura di “distrazione”, dobbiamo convincerci che la prima delle battaglie da portare avanti è: TOGLIERE ALLE BANCHE IL POTERE DI CREAZIONE DEL DENARO, e che sia lo Stato a creare la moneta necessaria al suo fabbisogno.
    Un saluto non molto speranzoso.