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Mercoledì, 4 marzo 2015

Rai Bene Comune. Sel e sinistra Pd presentano proposta di legge e parlano ai 5 Stelle: pronti a confrontarci

Rai: sede di roma

Prove d’intesa a sinistra sulla riforma della Rai. Vincenzo Vita, Nicola Fratoianni, Pippo Civati, Sandra Zampa e Nichi Vendola hanno presentato a Montecitorio una riforma di viale Mazzini molto vicina a quella del Movimento Cinque Stelle. «Ci sono le condizioni non solo per arrivare a una riforma ma per mettere assieme forze anche diverse sulla base di un confronto di merito», spiega il coordinatore di Sel, Fratoianni. E Civati aggiunge, citando l’intervista di Beppe Grillo al Corriere della Sera, che la riforma dei Cinque Stelle è «largamente condivisibile come si vede dal confronto tra i due testi. Noi diciamo fuori i partiti dalla Rai e io aggiungo fuori anche il governo». Ma questo tema non esaurisce la riforma. «Non è solo quello- spiega Civati- il problema è cosa ci metti dentro». Ai Cinque Stelle il deputato del Pd dice: «Facciamo bene un percorso che possa vedere convergere forze diverse verso un obiettivo comune. Questoè l’unico antidoto ai ‘nazareni’. Se Grillo fosse stato sempre così oggi sarebbe tutta un’altra storia».

La proposta di legge, firmata anche da Arturo Scotto, Annalisa Pannarale, Luca Pastorino, prevede uno specifico ‘lodo Rai way’, dal nome della controllata che rischia di essere acquisita da EI Towers, società del gruppo Mediaset. Il testo prevede che la Rai resti interamente in mano pubblica, “anche relativamente alle società controllate”. La Rai è una “società per azioni il cui capitale e le cui azioni sono interamente posseduti dallo stato e non possono essere ceduti”. L’articolo 4 della proposta di legge recita: “Il servizio pubblico è svolto da una società per azioni denominata Rai il cui capitale è interamente posseduto dallo stato. Le azioni della Rai e delle società controllate sono attribuite allo stato e non sono cedibili».

Anche Fratoianni ha commentato l’intervista a Beppe Grillo. «Penso bene dell’intervista di Grillo, e dico sia a lui che al Movimento 5 Stelle: cominciamo subito a confrontarci». «Per cominciare – ha aggiunto – porteròa Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai e Alberto Airola, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione, il nostro disegno di legge in modo che possa diventare subito terreno di confronto e di costruzione».

Nella proposta di legge avanzata “Il cda della Rai sarà eletto da un Consiglio per le garanzie del servizio pubblico rappresentativo delle diverse istanze politiche, sociali e culturali del Paese nel settore dei media a seguito di selezione mediante avviso pubblico. “L’articolato è centrato specificamente sul modello di governance, diminuendo sensibilmente nella gestione dell’apparato la presenza di esponenti di diretta espressione politica; favorendo, invece, l’ingresso pieno nel vertice di espressioni della società civile”, si legge nella relazione illustrativa della proposta, che definisce il Consiglio “la difesa attiva dai tentativi di minare indipendenza ed autonomia” della Rai.

Tra i compiti del Consiglio: determina gli indirizzi generali sulla programmazione; indica i criteri generali per la formazione di piani annuali e pluriennali di spesa e di investimento facendo riferimento al contratto di servizio tra Rai e ministero dello Sviluppo economico; formula indirizzi generali relativamente ai messaggi pubblicitari per assicurare la tutela del consumatore e la compatibilità delle esigenze delle attività produttive con la finalità di pubblico interesse e con le responsabilità del servizio pubblico radiotelevisivo. È composto da 21 persone (in carica per 3 anni non rinnovabili): 6 membri eletti dal Parlamento; 2 eletti dalla conferenza Stato-Regioni; uno eletto, rispettivamente, dall’Anci, dalle associazioni degli artisti, dai produttori di contenuti, dalle associazioni femminili, dalle associazioni rappresentative del mondo dell’istruzione e della ricerca, dalle associazioni e ong impegnate nel tema della lotta alle mafie e della promozione della cultura della legalità registrate, dalle associazioni e ambientaliste, dalle associazioni e organizzazioni impegnate sul fronte della promozione e della tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Gli ultimi 5 membri sono eletti direttamente dagli utenti del servizio radiotelevisivo in regola con il pagamento del canone. Il direttore generale è eletto dal cda sulla base della presentazione di un curriculum vitae e di un progetto editoriale. La proposta di legge prevede, infine, la soprpessione della commissione di Vigilanza Rai.

La proposta di legge integrale

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