Rai, De Petris: riforma regressiva che mette il servizio pubblico agli ordini del governo
E’ iniziata in Aula al Senato la discussione generale sul ddl della Rai e del servizio pubblico radiotelevisivo. Ad aprire i lavori l’intervento del relatore Raffaele Ranucci (Pd). L’Aula ha respinto, con una unica votazione, le questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni.
«La riforma della governance Rai proposta dal Governo, non solo non affranca affatto il servizio pubblico dal dominio della poltica, ma costituisce un grosso passo indietro anche rispetto alla situazione attuale», afferma la presidente del Gruppo Misto-SEL Loredana De petris.
«I sei settimi del cda – spiega la presidente De Petris – saranno nominati o dal governo o dalla maggioranza che lo sostiene. L’amministratore delegato avrà poteri quasi assoluti e risponderà solo al Governo. Del pluralismo non resta più nemmeno l’ombra».
«Tutto ciò – conclude la presidente del Gruppo misto-SEL – costituisce una clamorosa violazione dell’art. 21 della Costituzione e della Convenzione dei diritti dell’Uomo e colpisce al cuore la libertà d’informazione».
Previsto per la prossima settimana, dopo l’illustrazione e il voto degli emendamenti, il voto finale al provvedimento. Il testo, in prima lettura a Palazzo Madama, passerà poi all’esame della Camera
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