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Giovedì, 6 agosto 2015

Rai, Guelfi e Diaconale neo consiglieri (pensionati) non rinunciano allo stipendio. Freccero: pronto a lavorare. E lancia sfida su nomine Tg nazionali

Presentazione Festival della comunicazione

“Buongiorno. Volevo dirvi che se Freccero lo fa gratis io propongo che i pensionati del cda versino le rispettive pensioni alla Rai e riscuotano la spettanza per l’incarico che si trovano a svolgere. Finito l’incarico si torna alla pensione. La mia è di 1.440 euro al mese. All’incirca come quella della mia sorella che l’ha ottenuta dopo quarant’anni di bambini da educare. La mia pensione è la mia bandiera”, cosi’ il neoconsigliere Rai Guelfo Guelfi in un post su Facebook.

Onore ai pensionati, ma il pasticciaccio della nomina dei consiglieri del Cda a Rai rischia di essere una nuova brutta figura per il governo.  Stando infatti alla legge 114/2014 si vieta ad un lavoratore in pensione di assumere incarichi nelle società controllate dallo Stato. L’unica ipotesi è quella di assumere l’incarico e lavorare gratis e per la durata di un anno, come stabilisce la riforma della Pa appena approvata. Ma Guelfo Guelfi non ci sta e lancia, su Facebook, la sua proposta. Di rimando anche Arturo Diaconale che boccia l’idea di lavorare gratis: «Potrei anche fare il consigliere per puro divertimento, ma sarebbe una cosa bizzarra. E’ la Costituzione che impone la retribuzione per chi svolge un’attività».

L’unico ad aver accettato subito l’ipotesi di lavorare senza percepire stipendio è stato Carlo Freccero: «Non solo gratis, pur di fare un dispetto a Renzi lavorerei anche in catene», ha detto il consigliere eletto in quota M5S e Sel. Ed è già pronto a dare battaglia. Intervista dal quotidiano online Affariitaliani.it Freccero commenta le nuove indiscrezioni sul totonomine alle direzioni dei Tg nazionali. «L’unica cosa che le posso dire in modo molto ufficiale, e lo farò verbalizzare oggi, è che se per caso gli organigrammi che stanno circolando sui vari siti di giornali molto importanti o di siti veramente autorevoli sono quelli reali, allora naturalmente cominciamo la battaglia». Freccero poi avverte: «Io sono molto educato e non sono fondamentalista, ho votato a favore della Maggioni e voterò a favore del direttore generale, perché mi sembrerebbe surreale rompere quelle che si chiamano formalità, ma se si danno già per scontati gli organigrammi che circolano sui vari giornali questo è molto grave».

Nella foto i quattro consiglieri appena nominati che sono in pensione: Freccero, Guelfi, Mazzucca e Diaconale

Commenti

  • nino

    va bene che i consiglieri rai sono persone importanti, ma non sta a loro decidere se una legge deve essere applicata o meno. Per i pensionati la legge dice no allo stipendio nelle imprese pubbliche, perchè sono muniti di pensione.
    Non basta,perciò, dare la propria pensione alla rai, per smettere di essere pensionati.