Reato di tortura, SI: il Pd accetta il diktat di Alfano e destra e rinvia voto. A 15 anni dal G8 di Genova, Italia non ha ancora legge civile
«Ieri l’annuncio del tentativo del ministro Alfano di affossare la legge contro la tortura, presente in ogni Paese civile, e di cui l’Italia è ancora vergognosamente sprovvista. Oggi la decisione del PD di accettare il suo diktat e di rinviare il voto al Senato. Siamo alle solite: il Pd e il governo Renzi piu’ che pensare a cambiare il Paese, evidentemente sono interessati ad altro». Lo afferma Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni, dell’esecutivo nazionale.
«Proprio in questi giorni – prosegue l’esponente della sinistra- siamo a 15 anni dall’ inizio delle giornate di Genova 2001 al G8: l’impegno civile, sociale e politico di centinaia di migliaia di cittadini (la stragrande maggioranza erano giovani) fu brutalizzato dalla repressione cieca da parte degli apparati dello Stato.
Approvare finalmente una legge sul reato di tortura – conclude Fratoianni- avrebbe un valore forte e chiaro, di rafforzamento dei valori della nostra democrazia. Ci auguriamo che i parlamentari del Pd e i suoi militanti respingano la decisione dei loro vertici e il diktat dei suoi alleati di destra».