Un reddito per poter affrontare con dignità la situazione di crisi che i cittadini stanno vivendo. Per questo è quasi un obbligo quello di provare a portare avanti la sperimentazione per il reddito minimo. In Regione Emilia-Romagna ci stiamo provando con un ordine del giorno che impegna la Giunta a finanziare questa manovra già dal prossimo bilancio e l’Assemblea Legislativa ad approvare, entro un anno, una legge regionale per la sperimentazione.

Come capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà sono primo firmatario del testo, che è stato sottoscritto anche dai capigruppo del Partito Democratico e dell’Altra Emilia-Romagna.

Tutta la maggioranza e una parte dell’opposizione hanno quindi deciso di assumersi un impegno dal quale, l’ho detto in Aula e continuerò a ribadirlo, non si torna indietro.

Conosco infatti le difficoltà della realizzazione di simili progetti, che tendono ad arenarsi a causa di pretesti più o meno validi. Credo però che in Emilia-Romagna possa esserci la possibilità di lavorare anche anticipando le norme nazionali, che ovviamente auspichiamo, ma che non necessariamente dobbiamo attendere.

In Emilia-Romagna esiste un movimento composto da cittadini, associazioni, gruppi d’opinione, ecc. che ha dato vita a “Come minimo un reddito”, campagna che Sel promuove e appoggia con entusiasmo e attenzione.

A questi, come ad altri soggetti, e tra questi i tanti cittadini che non sono andati a votare durante l’ultima tornata elettorale dobbiamo dare risposte concrete.

E su un tema come quello del reddito vale la pena misurare l’attenzione che le diverse forze politiche hanno nei confronti dei cittadini. So che questo è solo un primo passo, una vittoria davvero piccola. Adesso dobbiamo seriamente lavorare alla legge, rendere operativo questo ordine del giorno.

Un primo passo è stato fatto, insomma, ma adesso bisogna camminare. E misurare, su temi concreti come questo, l’efficacia e la tenuta di un’alleanza di governo.

*Capogruppo SEL Regione Emilia-Romagna