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Venerdì, 15 aprile 2016

Referendum, il quorum è vicino. Votare Sì per dare un segnale di democrazia e partecipazione

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Abbiamo percorso le strade, le città e i Paesi, della nostra Italia in lungo e in largo raccontando a tutti quanto fosse un passo importante il referendum di domenica per il futuro del nostro Paese. Insieme a tutte le associazioni ambientaliste, e non, adesso siamo ad un passo dal quorum secondo i sondaggi e con un ultimo sforzo continuiamo a render l’aria nervosa intorno a Palazzo Chigi.

Abbiamo fatto un lungo percorso, che ha visto migliaia di volti, di sorrisi, decine di slogan, manifestazioni, proteste e bandiere muoversi con forza all’interno del nostro Paese.

Abbiamo visto i colori dei cittadini e delle cittadine che hanno lottato davvero per i loro territori, per la loro famiglia, per i loro figli. Le emozioni di coloro che nella loro vita non vorrebbero mai vedere il loro mare tinto di nero, la loro attività turistica o di pesca fallire in poche ore e rimanere inermi dinanzi a quella visione.

Abbiamo fatto un lungo percorso che ha visto l’impossibilità concreta di confrontarci con chiarezza con le istituzioni che invece continuavano incessantemente a ostacolare qualsiasi dialogo, un MiSE sordo dinnanzi agli amministratori, ai tecnici, alla popolazione abruzzese, e non solo, che chiedevano rispetto della loro terra, del loro patrimonio naturalistico e delle loro vite.

Abbiamo visto questo governo disposto a tutto pur di conservare ai petrolieri quel loro privilegio, assecondandone le richieste, proponendo che quelle loro concessioni (poi scopertesi per il 47,7% senza Valutazione d’Impatto Ambientale) possano essere disposte fino all’estrazione dell’ultima tonnellata di gas e di petrolio entro le 12 miglia di costa. Un governo che aumenta gli investimenti ai combustibili fossili e che in un momento ancora di forte crisi economica non ha alcuna perplessità nello spendere 350 milioni di euro invece di accorpare, con proposta di legge, il referendum alle elezioni amministrative (un anno di royalty), disposto a cancellare un simbolo come Ombrina Mare pur di raffreddare lo scontro, rendere nulle quasi tutte le proposte referendarie presentate, consigliare l’astensione nonostante la complessità che sta vivendo la vita democratica nel nostro Paese.

Abbiamo visto e vissuto tutto questo e insieme a tanti e a tante abbiamo iniziato un percorso di discontinuità, che parla di fonti energetiche rinnovabili, di resilienza, di Sharing Economy, di economia circolare, di efficientamento energetico, in linea con moltissimi paesi europei, che come noi credono in un nuovo modello di sviluppo quanto più sostenibile per il nostro Pianeta. La transazione energetica non solo è desiderabile, perché creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro, ma è da attuare nell’immediato futuro per la tutela degli equilibri dell’ecosistema e della vita dell’uomo stesso.

Per questo Sinistra Italiana voterà Si domenica al referendum, perché le scelte di politica energetica di questo Paese non possono essere ad appannaggio del solo Governo e delle sole istituzioni centrali ma tutti i cittadini e tutte le cittadine devono avere la possibilità di indicare quale cammino vogliono percorrere nel prossimo futuro. Sinistra Italiana voterà Si perché uscire dal vortice dei combustibili fossili per noi è una necessità imprescindibile per la formazione di qualsiasi altra politica, nel riconoscimento della pericolosità dei cambiamenti climatici.

Per questo domenica 17 aprile in tutta Italia andiamo a votare al referendum per l’abrogazione dell’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”.

Andiamo a votare entro l’ora di pranzo, per il “Mezzogiorno di Quorum”, e diamo un segnale di grande democrazia e partecipazione a tutti coloro che invece preferirebbero non arrivasse.

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