Referendum, Sinistra italiana sabato in piazza a Firenze per il No: Ora regole per equilibrio in Tv e no ad uso ambasciate per il Si’
Sinistra italiana apre ufficialmente la campagna per il No al referendum con una manifestazione il 1 ottobre a ‘casa’ di Matteo Renzi, a Firenze. Perchè il No, dice Alfredo D’Attorre in una conferenza stampa alla Camera, non è solo sulla riforma costituzionale e sull’Italicum che «solo se vince il No potrà essere mandato in soffitta», ma anche rivolto alle politiche del governo Renzi. «Per l’impostazione che ha dato lo stesso Renzi, chi è contento di come vanno le cose, chi vuole dare un mandato ad andare avanti a Renzi, Alfano e Verdini voti Sì. Chi vuole cambiare le cose ha a disposizione il No”, sottolinea D’Attorre.
Sinistra italiana, inoltre, denuncia uno squilibrio nei programmi Tv tra le ragioni dei due schieramenti. «Con Nicola Fratoianni porremo nelle prossime ore la questione in Vigilanza Rai. Non si può aspettare la par condicio, crediamo che sia giusto avere la garanzia da subito che in tutti i programmi ci sia un equo spazio, cosa che troppo spesso continua a non accadere. Ed inoltre -aggiunge D’Attorre- chiediamo una moratoria della presenza dei ministri nei programmi di intrattenimento, cosa che si traduce in una campagna martellante per il Sì».
SI ha inoltre presentato una interrogazione al governo per chiarire se sia vera la notizia della partecipazione di ambasciatori italiani a manifestazioni per il si’ al referendum, e’ stata presentata sia al Senato che alla Camera da Sinistra Italiana. Lo ha annunciato Peppe De Cristofaro, nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione nazionale per lanciare la campagna per il “no”. «Nessuno può pensare di trasformare le ambasciate in Comitati per il Sì», ha detto De Cristofaro. Il senatore ha riferito di notizie secondo le quali a Toronto l’ambasciatore «avrebbe partecipato ad una manifestazione per il si’. Ora – ha aggiunto – stiamo cercando di capire quello che accade in Argentina», durante la visita del ministro Maria Elena Boschi. «E’ una questione delicata – ha aggiunto il senatore – il governo deve rispondere all’interrogazione e chiarire in tempi rapidi, perche’ sarebbe un precedente grave».
«Il governo – ha commentato Alfredo D’Attorre – dimostra la difficoltà a distinguere tra istituzioni e interesse di parte. Le Ambasciate rappresentano tutti gli italiani».