Referendum, Sinistra Italiana spiega le ragioni del NO: questa riforma stravolge la Carta
«Più si spiegheranno i contenuti della riforma costituzionale più si rafforzeranno le ragioni del no», perché «non si risolve nessuno dei problemi che il nostro Stato ha», si complicano il processo legislativo e i rapporti fra Stato e Regioni. E’ la convinzione di Sinistra italiana che in conferenza stampa a Montecitorio ha presentato le ragioni della sua contrarieta’ al prossimo appuntamento referendario d’autunno.
Gli esponenti di SI saranno impegnati quest’estate in presidi, volantinaggi e iniziative in giro per l’Italia. «Ci fa piacere avere più tempo per raggiungere tutti gli italiani, perchè la riforma non funziona e c’è un’oggettiva sproporzione nei mezzi di informazione. Tuttavia – sottolinea Stefano Quaranta – non è accettabile che sia il premier ad annunciare di volta in volta quale sarà la data del referendum. Prima il 2 ottobre, poi inizio novembre e ora fine novembre, si è trattato sempre di annunci del governo. La scelta della data non può basarsi su un tornaconto personale del presidente del Consiglio».
L’esponente di SI affronta anche la questione della legge elettorale, «Nel merito condivido lo spirito con cui sono state avanzate proposte di modifica come quella della Sinistra Pd. Questa legge elettorale, l’Italicum, abbinata alla riforma costituzionale ci porta fuori dal governo parlamentare. Siamo stufi – aggiunge Quaranta – di non poter fare ragionamenti nel merito e che il paese sia sotto ricatto continuo. Prima – ricorda – si agitava lo spettro della crisi di governo, ora “si parla di tutto, di Brexit crisi bancarie e terrorismo. Siamo di fronte a un pasticcio inenarrabile».
«Sarebbe cosa buona e giusta – aggiunge Alfredo D’Attorre – se la data del referendum fosse frutto di condivisione comune e non della convenienza personale del presidente del Consiglio. Per quanto riguarda gli spazi televisivi siamo di fronte a un’emergenza assoluta. Ci riserviamo iniziative clamorose a settembre. Più si entra nel merito della riforma più si rafforzeranno le ragioni del no. La vittoria del sì si presenta come la legittimazione di una nuovo quadro politico, con protagonisti Renzi Alfano e Verdini. Per questo – chiosa – sono fiducioso che anche all’intero del Pd si faccia una campagna per il no insieme a noi».
Il capogruppo alla Camera SI, Arturo Scotto, invece ricorda una interrogazione urgente al Governo due mesi fa rimasta senza risposta e chiede chiarimenti a Palazzo Chigi sul cosiddetto fondo Boschi e sulla presunta «struttura dalla denominazione un po’ pittoresca e minacciosa (‘la bestia’)» che sarebbe stata attivata per sostenere la vittoria del Si’ al referendum costituzionale. «Le istituzioni – ricorda – non dovrebbero mai essere al servizio delle campagne elettorali ma dei cittadini».
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