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Martedì, 17 febbraio 2015

Regione, via libera ad un referendum per autonomia. Sel: grazie al M5S una spesa inutile di 30 milioni di euro

Chiara Cremonesi

Il Consiglio della Regione Lombardia ha approvato il referendum consultivo concernente l’attribuzione alla stessa Regione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia. Su 79 aventi diritto al voto i sì sono stati 58, compresi i ‘5 stelle’ e i no 20. Un astenuto. Tra i sì anche l’esponente del Pd Corrado Tomasi. Il quesito chiede “volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma della Costituzione?”. Il referendum, secondo le prime indicazione, potrebbe essere indetto tra ottobre e novembre. Sfumato l’accordo cercato in serata dalla maggioranza con il Pd che ha votato no al referendum. In fase di trattativa il Pd aveva chiesto al governatore Roberto Maroni di andare a Roma a cercare un accordo prima di dar vita al referendum. Maroni aveva proposto invece all’opposizione di votare sì al referendum, dichiarandosi disposto tuttavia, prima di dar luogo al quesito, a cercare una intesa con il Governo.

Una iniziativa partorita dal centrodestra ma che ha avuto la maggioranza qualificata grazie all’appoggio del Movimento 5 Stelle.

Chiara Cremonesi, coordinatrice Sel Lombardia: «Questa giornata verrà ricordata come il punto più basso toccato dal Consiglio regionale lombardo in una Regione così importante. Per coprire il vuoto di due anni di non-governo, la maggioranza che sostiene il Presidente Maroni fa approvare dal Consiglio regionale un referendum inutile su cui dovranno pronunciarsi i lombardi. Propaganda cara – 30 milioni – a carico dei cittadini.  Sconcertante il comportamento del M5S che avvalla questa follia in cambio di un piatto di lenticchie (la sperimentazione del voto elettronico) che sicuramente non rientra né tra le priorità dei lombardi né tra quelle democratiche del Paese. Sel sta combattendo anche in queste ore in Parlamento, per ridare forza alla sovranità popolare, siamo dunque sempre stati favorevoli agli strumenti di democrazia diretta come i referendum, a patto che non si prendano in giro i cittadini. Convocare una grande consultazione (non solo dal punto di vista del costo) su un quesito generico e pleonastico, e dunque privo di effetti, è il modo migliore per dimostrare l’inutilità della politica, delle istituzioni e della democrazia.Di questo (oltre che dei 30 milioni buttati) ringraziamo il centro destra e anche il Movimento 5 Stelle».

».

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