Riforma del Codice degli Appalti – Nessuna delega in bianco: basta vicende come l’Autostrada Tirrenica e Roma Multiservizi
Sono intervenuto nella discussione generale sulla delega sugli appalti in Aula del Senato.
In quest’Aula stiamo di fatto legiferando su come tagliare dai Lavori pubblici il ‘sistema Incalza’ e porre rimedio all’azione scellerata di Anas, che, per bocca del suo presidente in audizione in Commissione Lavori pubblici, continuava a minimizzare il dramma dello squadernato orizzonte di disastri: il viadotto sull’autostrada Palermo-Agrigento, durato letteralmente da Natale a Santo Stefano, il crollo del pilone sulla Salerno-Reggio Calabria, la vicenda della Tirrenica, protratta ottusamente nonostante il parere contrario delle comunità locali fino ad incorrere nella procedura di infrazione da parte della Comunità europea.
In tempi non sospetti abbiamo chiesto dei focus da parte dell’Autorità anticorruzione sulle opere strategiche. Ora abbiamo l’occasione di superare le procedure in deroga, lo scandalo della Legge Obiettivo, di ridurre drasticamente le stazioni appaltanti, di efficientare Consip e il sistema dei controlli, di superare la logica del massimo ribasso. Non siamo il Paese del buon senso: dobbiamo dare un indirizzo chiaro non soggetto a interpretazioni, per contrastare la corruzione, per separare controllore e controllato e creare le condizioni per una riforma di reale impatto sistemico, dando cogenza all’interlocuzione con associazioni e popolazione rispetto a progetti chiari che non cambino in corso d’opera, come l’Autostrada Tirrenica. Infine la clausola sociale di salvaguardia, o ci saranno sempre vicende come quella di Roma Multiservizi: smantellamenti sistematici a danno di migliaia di lavoratrici e lavoratori.