Riforme, Sel abbandona i lavori alla Camera. Scotto: cercano di trasformare il Parlamento in un soprammobile
«Nessuno vuole bloccare, vi siete bloccati da soli. Non c’è nessuna rendita di posizione da difendere, chi lo fa invece è Palazzo Chigi che cerca di trasformare il Parlamento in un soprammobile» così il capogruppo Sel alla Camera, Arturo Scotto, alla ripresa della seduta sul ddl Riforme, ha annunciato l’uscita dall’aula del suo gruppo e dunque l’abbandono dei lavori. «Avevamo valutato già ieri l’ipotesi di abbandonare l’Aula: consideravamo e consideriamo lo strappo della seduta fiume un atto che segnerà per molti anni la cifra della democrazia parlamentare del Paese», ha concluso Scotto.
Per Nicola Fratoianni, deputato e coordinatore nazione di Sel, «Non ci sono le condizioni per proseguire il lavoro sulla riforma. Abbiamo provato a discutere e a confrontarci sul merito della riforma della Costituzione e abbiamo ricevuto in cambio indisponibilità e arroganza. Abbandoniamo l’Aula contro questa arroganza esibita da maggioranza e governo, che con l’imposizione della seduta fiume, hanno reso impraticabile qualunque confronto».
Anche Stefano Fassina, deputato Pd annuncia che non voterà. «Non prenderò parte al voto su questo emendamento e nemmeno sugli altri». Lo ha comunicato in aula alla Camera quando si stava riprendendo dall’articolo 10 del ddl riforme. «Non parteciperò – aggiunge Fassina – perche’ credo che il fatto politico che si è determinato con l’abbandono delle opposizioni è un fatto politico molto grave e chiedo al mio gruppo e al governo di sospendere i lavori per andare nella direzione indicata dal presidente Speranza. Siamo di fronte a comportamenti inaccettabili da parte delle opposizioni ma tutte le opposizioni sono uscite dall’Aula e questo richiede una riflessione». Alla decisione di Fassina si è aggiunto Pippo Civati che ha annunciato la non partecipazione al voto.
La decisone arriva dopo due notti di lavori forzati alla Camera dei deputati dove la tensione è stata altissima. Ieri notte anche l’aggressione ad alcuni parlamentari di Sel. «Siamo stati oggetto di una aggressione teppistica da parte di parlamentari del Pd e questo è inaccettabile» è stato il commento di Nichi Vendola sugli scontri di questa notte alla Camera dove erano in discussione le riforme costituzionali. «Vuol dire -ha sottolineato Vendola – che si rischia di non avere condizioni minime di agibilità democratica su un terreno così delicato come quello delle riforme costituzionali, da parte di chi vuole stravolgere la nostra Costituzione». Sei, ha sottolineato Vendola «ha il diritto di far sentire la propria voce e di dire le proprie opinioni su una riforma così tanto delicata. Siamo stati anche oggetto di un atteggiamento discutibile da parte del M5S che ha impedito alle altre forze di opposizione di esprimere le proprie posizioni».
Anche Lega e Movimento 5 Stelle hanno annunciato abbandono dell’aula. Forza Italia è riunita per decidere il datarsi.
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