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Venerdì, 13 febbraio 2015

Riforme, Sel abbandona i lavori alla Camera. Scotto: cercano di trasformare il Parlamento in un soprammobile

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«Nessuno vuole bloccare, vi siete bloccati da soli. Non c’è nessuna rendita di posizione da difendere, chi lo fa invece è Palazzo Chigi che cerca di trasformare il Parlamento in un soprammobile»  così il capogruppo Sel alla Camera, Arturo Scotto, alla ripresa della seduta sul ddl Riforme, ha annunciato l’uscita dall’aula del suo gruppo e dunque l’abbandono dei lavori. «Avevamo valutato già ieri l’ipotesi di abbandonare l’Aula: consideravamo e consideriamo lo strappo della seduta fiume un atto che segnerà per molti anni la cifra della democrazia parlamentare del Paese», ha concluso Scotto.

Per Nicola Fratoianni, deputato e coordinatore nazione di Sel, «Non ci sono le condizioni per proseguire il lavoro sulla riforma. Abbiamo provato a discutere e a confrontarci sul merito della riforma della Costituzione e abbiamo ricevuto in cambio indisponibilità e arroganza. Abbandoniamo l’Aula contro questa arroganza esibita da maggioranza e governo, che con l’imposizione della seduta fiume, hanno reso impraticabile qualunque confronto».

 

sel

 

Anche Stefano Fassina, deputato Pd annuncia che non voterà. «Non prenderò parte al voto su questo emendamento e nemmeno sugli altri». Lo ha  comunicato in aula alla Camera quando si stava riprendendo dall’articolo 10 del ddl riforme. «Non parteciperò – aggiunge Fassina – perche’ credo che il fatto politico che si  è determinato con l’abbandono delle opposizioni è  un fatto politico molto grave e chiedo al mio gruppo e al governo di sospendere i lavori per andare nella direzione indicata dal presidente Speranza. Siamo di fronte a comportamenti inaccettabili da parte delle opposizioni ma tutte le opposizioni sono uscite dall’Aula e questo richiede una riflessione». Alla decisione di Fassina si è aggiunto Pippo Civati che ha annunciato la non partecipazione al voto.

La decisone arriva dopo due notti di lavori forzati alla Camera dei deputati dove la tensione è stata altissima. Ieri notte anche l’aggressione ad alcuni parlamentari di Sel. «Siamo stati oggetto di una aggressione teppistica da parte di parlamentari del Pd e questo è inaccettabile» è stato il commento di Nichi Vendola sugli scontri di questa notte alla Camera dove erano in discussione le riforme costituzionali. «Vuol dire -ha sottolineato Vendola – che si rischia di non avere condizioni minime di agibilità democratica su un terreno così delicato come quello delle riforme costituzionali, da parte di chi vuole stravolgere la nostra Costituzione». Sei, ha sottolineato Vendola «ha il diritto di far sentire la propria voce e di dire le proprie opinioni su una riforma così tanto delicata. Siamo stati anche oggetto di un atteggiamento discutibile da parte del M5S che ha impedito alle altre forze di opposizione di esprimere le proprie posizioni».

Anche Lega e Movimento 5 Stelle hanno annunciato abbandono dell’aula. Forza Italia è riunita per decidere il datarsi.

Commenti

  • claudio

    Non lo dico per una narcisistica propensione alla contestazione, ma sinceramente in questo frangente in particolare faccio davvero fatica a capire l’atteggiamento di SEL.
    Certamente criticare la proposta di riforma costituzionale adesso in votazione alla Camera dei Deputati è legittimo ma perchè buttarla in caciara. perchè questa enfatizzazione parossistica e questo richiamo continuo (oramai neanche più tanto velato) ad una presunta – quanto inesistente – deriva dittatoriale.
    Davvero si può pensare di essere così più convincenti o efficaci? Davvero siamo così inadeguati ed in malafede da ritenere che questo alzare i toni in modo spropositato e farsesco ci ri-avvicini ai cittadini?
    Davvero non ci rendiamo conto che l’immagine che trasmettiamo (e la trasmettiamo, aimè, perchè con ogni probabilità è oramai la nostra essenza) è quella di chi vuole solo mantenere lo status-quo ed i privilegi che ne derivano? Davvero pensiamo che i cittadini di quetso paese non comprendano benissimo che il superamento del bicameralismo perfetto non è un attentato ad alcun chè ma l’evoluzione fisiologica di un paese che è oggi inserito in un contesto socio-economico globale dove la variabile temporale ha una importanza rilevante e che pertanto deve snellire i suoi processi decisionali? Davvero pensiamo che i cittadini non comprendano che olter a grantire la rappresentanza (come assicura l’abbasamento della soglia di sbarramento al 3%) deve essere assicurata la governabilità e che il mantenimento dei capilista bloccati, benchè non sia la migliore delle scelte, è secondario rispetto all’urgenza di approvare la nuova legge elettorale? Davvero crediamo cje i cittadini non sappiano che tutto questo agitarsi delle minoranze è solo finalizzato ad ottenere una modifica anche del tutto ininfluente alla legge ma necessaria a farla nuovamente ritornare in Senato dve sarebbe difficile farla nuovamente approvare data la risicata maggioranza del PD ora che è superata l’intesa istituzionale con il centro-destra? Davvero crediamo che i cittadini (indendendo la maggioranza di essi) non capisca che tutto questo stracciarsi le vesti è solo un teatrino, tra la’tro indecoroso per chi si fregia del titolo di Onorevole? Stiamo scivolando verso una deriva che non avrei mai immaginato, che mi lascia sconcertato e mi obbliga a rimettere in discussione le mie convinzioni politiche. Non perchè siano cambiate le mie idee, i miei ideali politici, ma perchè mi rendo sempre più conto che le dichiarazioni di principio non bastano a cambiare il mondo e l’onestà di una persona, a partire da quella del politico a cui decido di affidare la mia delega, è intimamente legata alla dignità, al rispetto ed all’equilibrio, che deve essere dimostrato quando si governa ed ancor più quando ci si oppone. L’esatto opposto dell’indegna caciara – a cui SEL non solo non si è sottratta ma sembra squazzarci bene – di questi giorni e non solo. Un “nuovo corso” questo di SEL che non lascia, almeno per me, presagire proprio niente, ma niente di buono.

  • Antonio Saporiti

    Scotto comprimario di Brunetta per difendere il parlamento.Per favore ditemi che Scotto era li a titolo personale!!!!

  • Angelo Gerroni

    Una sola parola, Siamo disposti ad accettare lo stravolgimento della costituzione, verso un regime autoritario? se non siamo disposti come io spero SEL fa benissimo ad opporsi e ha farlo anche duramente, l’aggressione fisica è stata ad opere delle prostitute Renziane( intendo uomini e donne) di fronte all’aggressione fisica a chi ti ha permesso di vincere delle elezioni che avresti perso non c’è che una sola risposta possibile rottura totale. O il PD riprende un dialogo serio e aperto o se invece vuole approvare queste derive fasciste lo faccia da solo. La minoranza del PD se non riesce ad incidere dovrebbe trarre le logiche conclusioni, ma temo non lo farà

  • Gemma

    Hanno fatto benissimo ad uscire dall’Aula , non si può in nessun modo essere complici di quello che sta succedendo . Questo PD è il peggior partito di destra che abbiamo e la deriva autoritaria io la vedo e la sento in tutta la sua gravità , stanno imponendo una riforma costituzionale con sedute fiume, super canguri , bloccando il tempo per gli interventi e andando avanti a colpi di maggioranza . Approvano articoli, da quello che leggo, non avendo nemmeno il numero legale in aula perché mettono in missione molti deputati. Si sta parlando della nostra Costituzione, la democrazia è una cosa seria.
    Questo difendono i Deputati di SEL , se volevano la poltrona avrebbero fatto come L’on. Migliore ,e quelli che l’hanno seguito , che adesso votano tutto senza vergognarsi.
    Io non voterò alle prossime elezioni regionali, sono del Veneto, la Moretti del PD, spero SEL faccia un’altra lista altrimenti mi aggiungerò ai non votanti con molto dispiacere perché non l’ho mai fatto.

  • Luca

    Il superamento del bicameralismo perfetto non è in se un atto positivo. Il nuovo Senato-camera delle regioni sarà del tutto inutile se non a fornire dopolavoro a molti dirigenti regionali, pur degne persone (lo spero) meglio sarebbe stato dargli poteri diversi e composizione elettiva, sulla stessa base della camera in modo da evitare i guai della nostra ultima legge elettorale dichiarata incostituzionale, Oppure, visto che il problema è al suo parere la velocità di risposta, eliminarlo del tutto? I paesi a camera unica non sono per questo meno democratici. La governabilità deve certo essere garantita, ma uno dei problemi del porcellum era proprio uno spropositato premio di maggioranza, o no? E poi, diciamocelo l’urgenza della legge elettorale è una frottola, perché se diamo retta alle malelingue non entrerebbe in vigore prima del 2016. E comunque Renzi ha tutta l’intenzione di arrivare fino al 2018. C’è tutto il tempo per trovare un accordo che consenta ai cittadini di esprimere la loro opinione. Tocca ai partiti poi candidare esclusivamente persone integerrime e di grande levatura morale, per neutralizzare un uso distorto delle preferenze. Quanto alla prima parte del suo intervento credo di poterlo condividere per la parte dei toni dei nostri parlamentari ma non deve essere facile sopportare l’arroganza e la strafottenza del governo che tenta di imporre un sistema di governo della maggioranza, liberamente eletta per carità, ma che toglie di fatto spazio alla possibilità di organizzare opposizione e che gli attribuisce (alla maggioranza) eccessivo potere. Inoltre u nostri parlamentari operano in un contesto che ci vede perdere 24 posti nella classifica 2015 sul pluralismo d’informazione. Le reti sono quasi tutte occupate da Renzi o cumunque gli accordano furbescamente grande spazio. Un accorato grido di allarme per questo stato di cose è legittimo, pur auspicando che non si scada al livello dei 5 stelle. Noi non siamo Gufi. Ricordo che i padri costituenti operavano in un contesto di sistema proporzionale, non in un contesto in cui un partito che ha preso a stento il 25% (pur cresciuto rimane sotto il 40%) può permettersi di dettare la linea, insieme a qualche alleato di secondo peso. I padri costituenti auspicavano certo un maggior dialogo e convergenza fra le forze politiche, che il clima parossistico della seconda repubblica ha di fatto reso impossibile. Ma non per questo si può continuare bellamente a marciare sulle rovine di una costituzione che pur spesso non applicata interamente, è stata un baluardo di civiltà per l’Italia intera. Io credo che insomma, anche per i futuro, impedire che un partito solo possa cambiare la costituzione sia un’ottima cosa, considerando che per governabilità si può anche intendere il fatto che una lista vincitrice al ballottaggio con magari il 25% delle preferenze al primo turno , possa avere una maggioranza schiacciante. Questo non mi sembra una situazione necessaria. Mi scuso se ho mischiato argomenti nell’ansia di risponderle , riassumo la mia idea col fatto che pur non dovendo giocare a chi urla più forte, Sel ha un disperato bisogno di farsi sentire per impedire, o provare a impedire, un profondo stravolgimento del tessuto originario della costituzione, che a mio parere rischia davvero di rendere il parlamento un mero approvatore di ordini della maggioranza e non quel luogo di discussione e confronto che dovrebbe essere.

  • francesco

    “Questo PD peggior Partito…” è affermazione condivisibile.
    Peccato che Sel è socio di quel Partito in molte giunte regionali e comunali dove i suoi assessori e consiglieri tirano a campare firmando qualsiasi carta che i notabili del PD gli mettono sotto il naso.
    La coerenza è merce rara nei piani alti di Sel…

  • claudio

    Scusami Angelo, non capisco perchè mai il superamento del bicameralismo perfetto ci renderebbe un regime autoritario? Sicuramente la riforma in discussione è criticabile e può essere ampiamnete migliorata (anche se questo parlamento difficilmente sarebbe in grado di farlo data la sua eccessiva frammentazione) ma perchè parlare di regime autoritario? Non ci rendiamo conto che è ridicolo esprimerci in questi termini. Francia, Germania, Inghilterra e la maggior parte dei paesi europei ha una sola camera elettiva ed in essa è concentrato il poetere legislativo. La Grecia che tanto oggi abbiamo in bocca è una Repubblica monocamerale. Come si può allo stesso tempo definire “culla della civiltà” uno Stato con un parlamento monocamerale (la Grecia) e poi dire che divcentermmo un regime autoritario se in Italia superiamo il ,bicameralismo? Allora i casi sono due ho diciamo fesserie (come credo) quando urliamo al lupo al lupo nei confronti della riforma in discussione o la Grecia è un Regime autoritario e Tspras un Dittaore. Ovvio che non los ia e che la Grecia è una Repubblica, come è ovvio che siamo noi che diciamo assurdità perchè non abbiamo argomenti più seri. E credimi i cittadini, la maggioranza di essi lo capisce benissimo (tant’è che non ci vota più).

  • claudio

    Caro Luca, condivido parte della tua riflessione e non è mia intenzione sostenere a spada tratta la riforma in discussione, tuttavia non mi trovi daccordo su alcuni punti e provo a spiegare il perchè.

  • claudio

    “l’urgenza della legge elettorale è una frottola”, non credo invece che
    lo sia, non nel contesto attuale dove la legge elettorale con cui
    abbiamo votato nel 2013 (il porcellum) ha reso ingovernabile il paese.
    Berlusconi & co. la idearono proprio per evitare la vittoria
    (praticamente scontata) di Prodi nel 2006 e lo fecero articolando i
    collegi ed i sistame da calcolo degli eletti del Senato in modo tale da
    rendere difficilissimo l’ottenimento di una maggiranza forte in quel
    ramo del parlamento. E dato che nel nostro sistema vige il principio del bicameralismo perfetto, rendendo ingovernabile un ramo del parlamento si blocca tutto.
    Anche nel 2013 è andata così ed il centrosinistra non aveva una maggioranza in senato e per formare un governo il PD ha dovuto fare un accordo con il centrodestra. E se torniamo a votare con questo sistema le probabilità che la situazione sia nuovamente di stallo è alta. E quetso il nostro paese non può proprio permetterselo. La riforma elettorale è dunque la prima e più importante riforma che questo paese deve fare altrimenti se continuerà a non esprimere un governo forte (che non vuol dire autoritario ma solo in grado di decidere autonomamente una volta vinte le elezioni) continueremo a perdere terreno e competitività nei confronti degli altri paesi. In poco più di 70 anni di repubblica abbiamo avuto più di 60 governi, una media di un governo ogni anno e poco più. Se non è una forma di suicidio questa non ne vedo di alterttante efficaci per affossare un paese.

  • claudio

    “i padri costituenti auspicavano certo un maggior dialogo e convergenza
    fra le forze politiche, ……., anche per i futuro, impedire che
    un partito solo possa cambiare la costituzione sia un’ottima cosa.
    Certamente dialogo e condivisione è auspicabile siano più ampi possibili ma la loro assenza non può essere un’alibi dietro al quale nasconderci per non cambiare nulla. La Francia è oramai alla sesta Repubblica, ha cioè cambiato parti fondamentali della sua carta per ben sei volte e non perchè è un regime autoritario ma perchè i tempi cambiano e con essa il contesto sociale, politico ed economico. Smettiamola di credere che una carta di pricipi, per quanto valida e condivisibile, sia la soluzione dei problemi o sia inamovibile. Tra l’altro la nostra costituzione prevede che il parlamento possa riformarla e se non lo fà con la maggioranza qualificata dei 2/3 è automaticamente indetto un referendum confermativo necessario a rendere vigenti le modifiche approvate. Dunque quali problemi ci sono se una maggioranza parlamentare vota delle modifiche? Perchè dovremmo scandalizzarci per ciò o peggio ancora gridare al golpe e farneticare di derive autoritarie? Ci scandaliziamo per la contingentazione dei tempi ma facciamo finta di non vedere che la presnetazione di migliaia e migliaia di emendamenti nulla a che vedere con il dibattio parlamentare, con la discussione di merito ma è una semplice tattica dilatoria, un tentativo di ostruzionismo sict et simplicitas. La maggiranza ha il diritto-dovere di governare ed un’opposizione seria eprime il suo punto di vista, cerca di influire sulle decisioni della maggioranza ma NON impedisce il corretto svolgimento dei lavori o peggio abbandona l’aula come stà facendo. Ci rendiamo conto che stiamo infangando la memoria di questa Repubblica, di chi è morto per difenderla agendo così? equiparando il parlamento attuale a quello fascista (dato che ripetiamo lo stesso gesto che la sinistra attuo per protestare contro l’assassinio di Giacomo Matteotti).
    L’attuale governo, piaccia o meno (per me ha diverse ombre, ma anche qualche luce) è legittimo e democraticamente eletto, ovvero formatosi – come prevede la costituzione – dall’orientamento della maggioranza dei parlamentari che una volta eletti hanno formato una maggioranza. Renzi non ha avuto l’incarico dal Re dopo aver marciato su Roma ed aver minacciato di metterla a ferro e fuoco se non vosse stato incaricato di formare il Governo. Possibile sia così difficile da capire tutto ciò?

  • claudio

    “Sel ha un disperato bisogno di farsi sentire per impedire, o provare a
    impedire, un profondo stravolgimento del tessuto originario della
    costituzione”
    Ciò che ha bisogno SEL è di una classe dirigente all’altezza delle sfide perchè quella attuale non lo è. Il resto sono appunto grida isteriche che cercano – invano – di nascondere i proprio limiti.

  • Gemma

    Continuo a pensare che questa riforma sia pericolosa e trasformi il Parlamento in una sede inutile , ognuno ha le sue opinioni . Vorrei solo far notare due cose: 1) questo Parlamento è stato eletto con un programma ( quello di Bersani E SEL) che diceva l’opposto di quello che sta facendo, Renzi non lo ha eletto nessuno e dubito che se si fosse presentato con questa riforma istituzionale, questa legge elettorale e la cancellazione dell’art. 18 , sarebbe stato eletto . Perciò non lo considero legittimo perché ha tradito gli elettori 2) vi sembra normale che si cambi la Costituzione prima con un patto con Berlusconi, condannato in terzo grado, e poi con un’ accozzaglia di fuoriusciti da altri partiti, Alfano e altri ( tra i quali anche parlamentari di SEL) e che questo si faccia alle due di notte con sedute fiume e con un voto che numericamente non è nemmeno la maggioranza dei deputati? A me no , perciò ben vengano le iniziative anche forti che denunciano questo stato di cose.

  • claudio

    Scusa Gemma, ma se la riforma proposta trasforma, cito testualmente “il parlamento in una sede inutile”, allora sono inutili tutti i consigli Regionali e Comunali dato che sono organismi monocamerali ed eletti con sistema maggioritario secco. Dunque Regioni e Comuni sono inutili?, meglio un Podestà?
    Oppure sono inutili i Parlamenti, Francesi, Tedesco, Greco, Danese, Norvegese, etc. che hanno una sola camera legiferante e hanno un premio di magioranza che assicura la governabilità? Un conto è – giustamente – sostenere che questa riforma è pasticciata e poteva essere fatta meglio, un conto è farneticare di derive autoritarie. Su per cosa è stato eletto il parlamento, Gemma temo tu abbia qualche confusione e non consca bene la Carta Costituzionale che vuoi difendere a spada trata dato che essa prevede esplicitamente – NON la riforma che critichi ma quella in vigore uscita dalla Costituente – che i parlamentari NON hanno vincolo di mandato e che il Presidente del Consiglio, non è eletto e non ha un vincolo di progarmma elettorale. Il Presidente del Consiglio è nominato (attraverso il conferimento di un incarico) dal Presidente della Repubblica ed entra nell’esercizio delle sue funzioni dope (e se) ottiene la fiducia dalla Camera dei Deputati e dal Senato. Immagino tu sia giovane e giustamente vivi come un sopruso che le decisioni siano assunte talvolta con accordi discutibili o con un uso restrittivo delle norme regolamentarie ma devi capire, sono certo che lo capirai, che in una società composta da moltissimi individui (in italia siamo oltre 60 milioni) non tutti la possiamo pensare allo stesso modo e che lnon possiamo tacciare di eversivi, illegittimi o quant’altro chi agisce – anche se in modo discutibile (ovvero che non condividiamo) – secondo le regole, altrimenti il giorno che NOI govereneremo corerremo il rischio di essere tacciati noi di essere altrettanto. Alzare i toni in democrazia è sempre sbagliato, come è sbagliato deligittamare l’avversario politico perchè così si finisce per distruggere il sistema, per favorire vere spinte eversive esterne o di fazioni. La democrazia è alquanto imperfetta e porta a decisioni che non ci piacciono e dobbiamo subire, ma credimi tutti gli altri sistemi sono peggiori e non è certo più giusto socialmente che sia una minoranza a decidere per tutti. Anche quando qella minoranza è convinta di agire per il bene della collettività.

  • Gemma

    Scusa Claudio, non sono giovane e penso di capire abbastanza bene quello che sta succedendo, forse non conosco così bene la Costituzione come te però:1) i Consigli Regionali e Comunali prevedono le preferenze dando agli elettori la possibilità di decidere a chi dare il loro voto mentre per le politiche abbiamo le liste bloccate ( capilista con la nuova legge ma non cambia niente) decise dalla Segreterie
    dei partiti ( o da un capo e da quelli che lo seguono per mantenere una poltrona, obbedir tacendo) , non è la stessa cosa 2) so benissimo che i Parlamentari non hanno vincolo di mandato e il Presidente del Consiglio non è eletto direttamente , ma trovo non corretto che si presenti un programma e un’alleanza per prendere voti e poi si faccia l’ opposto, come trovo non corretto che un parlamentare eletto nelle liste di SEL possa votare per l’ abolizione dell’art.18, sono antica perché penso che la politica debba essere altro dallo schifo che stiamo vedendo? Forse si ma questo e il mio pensiero forse diverso dal tuo nella normale dialettica tra persone 3) non hanno abolito il Senato, hanno abolito l’ elezione da parte del popolo, lo fanno loro tra consiglieri regionali ( in Francia , uno dei paesi che hai nominato non è proprio così) il Parlamento diventerà ,con il premio di maggioranza dato ad una lista , un mero esecutore del Governo senza una normale dialettica con le opposizioni. Insomma io penso che per i contenuti ,e per il modo in cui è stata fatta , questa questa riforma è , come dice Zagrebelsky , un degrado , quasi punto zero della democrazia. Ciao e grazie dello scambio di opinioni

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    @Claudio
    Non so se chiamarla “deriva autoritaria”, di base la democrazia resta, nel senso che si va a votare e con un ballottaggio decidi chi sarà il Re per 5 anni. Di sicuro, muore la democrazia parlamentare. Infatti, con questa legge il 55% dei seggi andrà alla LISTA (non coalizione) che vince il ballottaggio, indipendentemente dai voti presi al primo turno. Aggiungi il fatto che non ci sono le preferenze (formalmente ci sono, ma coi capilista bloccati l’80% del parlamento sarà nominato), capisci che il 55% del parlamento sarà composto dai pigiabottoni del capo del partito che ha vinto. Questo significa, ovviamente, che il parlamento diventa solo il luogo di ratifica delle decisioni di questo capo. Come sicuramente saprai, la Costituzione da al parlamento i poteri più importanti (legislativo, fiducia al governo, elezione di un terzo del CSM, elezione di un terzo della Corte Costituzionale, elezione del Presidente della Repubblica, per citare i più importanti). Ne segue che tutti questi poteri saranno concentrati in una persona, che magari alle elezioni ha preso (al primo turno) il 30-35% dei voti. Meno male che il Porcellum faceva schifo, questo che è?
    Claudio, questi sono fatti, non opinioni mie. La chiameresti deriva autoritaria, questa? Non so, sicuramente la democrazia parlamentare la salutiamo. Ah, e in ogni caso, visto che dici che “all’estero già lo fanno”, non esiste al mondo una legge elettorale che dia un premio di maggioranza del 55% alla lista (e non alla coalizione), neanche in Africa.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    “Questo PD è il peggior partito di destra che abbiamo”
    Esatto. Non lo voterò MAI, neanche al ballottaggio, costi quel che costi (Berlusconi e Grillo sono comunque meglio, Grillo non l’abbiamo mai provato, per quanto il suo partito e il suo modello di “democrazia dal basso” sia inquietante, Berlusconi, per quanto sia un delinquente schifoso, non ha mai cercato di cambiare la Costituzione di notte, fra risse e insulti indegni di un parlamento, e il Porcellum, per quanto facesse schifo, dava il premio alla coalizione, non a un unico partito). Sarà una decisione che mi costerà moltissimo, ma questi stronzetti arroganti del PD devono capire che una legge del genere può ritorcersi contro di loro, e imparare la lezione.

  • claudio

    Cara Gemma, sono io che ti ringrazio per il confronto e la pacatezza dell’esposizione delle tue opinioni. Non è certamente mia intenzione fare del proselitismo ed ancor meno penso di essere nella posizione di impartire lezioni a te o ad altri. Rispetto molto il tuo punto di vista che in parte condivido, anche se non completamente. Il mio riferimento ai consigli Regionali e Comuanli era ovviamente strumentale ai fini del ragionamento che stavo facendo, ovvero che la riforma in discussione – condivisibile o meno – non è un’attentato a chiccessia e men che meno alla democrazia (questa è l’essenza della mia critica l’uso spropositato e fuori luogo di affermazioni e comportamenti che sono sbagliati, irrispettosi delle istituzioni che sosteniamo di difendere e controproducenti sul piano del consenso elettorale e della credibilità politica dle partito). Certamente tra gli organi elettivi degli enti locali ed il Parlamento vi sono differenze importanti, anche e soprattutto di ruoli, tuttavia per quanto discutibile che i capolista siano bloccati (ovvero non vi siano opzioni di scelta) francamente non credo sia questo aspetto che determina la democraticità o meno della riforma in discussione. Tant’è che per l’attuale porcellum nessuno si è poi, allorchè lo abbia criticato, stracciato le vesti come stiamo facendo adesso e quel sistema (quello attuale che sarà superato dalla proposta in discussione) aveva l’intera lista bloccata e non mi sembra che nel 2013 abbiamo gridato al golpe per questo, anzi se vogliamo essere onesti con noi stessi SEL ha approfittao delle liste bloccate per imporre i candidati scelti dalla segreteria, mente almeno il PD ha fatto primarie per decidere i candidati al parlamento. Ad ogni modo i consigli regionali (come quelli comunali) hanno un sistema elettorale maggioritario secco dove chi vince anche con un solo voto ottiene i 2/3 degli eletti e SEL, come nessun altro partito considera quetso sistema antidemocratico o si è scandalizzato quando nei primi anni novanta siamo passati da un sistema proporzionale dove sindaco e presidente di regione venivano decisi successivamente dai rispettivi consigli (con un sistema del tutto simile a quello del parlamento nazionale) al sistema attuale. Immagino obbietterai che il parlamento nazionale è altro dai consigli regionali o comunali e che il paragone non regge. Tuttavia credo sia facile comprendere che il mondo è cambiato notevolmente negli ultimi cinquanta anni e stiamo passando da un sistema incentrato sugli stati nazione ad uno basato su comunità sovranazionali (come gli Usa ma anche il Brasile, la Cina, l’India e la C.S.I. che sono tutte federazioni/comunità di più stati) dove i vecchi stati nazione (come l’Italia) sono oggi REGIONI di un’aggrgazione più ampia alla quale vengono ceduti poteri decisionali e legislativi sempre più ampi. In fondo l’Italia oggi per l’Europa è un pò come poteva essere una regione del centro-Italia per l’Italia stessa negli anni ’70-’80, i rapporti sono più o meno simili e dunque vedi bee che il paragone che pongo è meno (molto meno) impreciso di quanto possa apparire.

  • claudio

    Caro Detestor ti invito in proposito a quanto affermi a leggere la mia ultima risposta a Gemma sui cambiamenti di ruolo degli stati-nazione. Nel merito poi della proposta di legge che ha sicuramente molti aspetti discutibili, faccio davvero fatica però a ritenerla addirittura peggiore del cds. porcellum e francamente trovo strabiliante che non ci si renda conto che la stabilità delle istituzioni è importante e che un paese – come nel caso dell’Italia non può avere in 70 anni olter 60 diversi governi. Possibile non capire che questa non è democrazia ma follia. L’esercizio del libero voto è ciò che distingue le democrazie dalle dittature, ma questo non significa che se si vota ogni 2 anni o ogni due anni si cambia governo allora si è più democratici. Significa solo che siamo incapaci di gestire con responsabilità e profitto le istituzioni e che così facendo spingiamo alla deriva il nostro paese. Un paese già difficile da governare di suo, per l’eccessiva criminalità organizzata, per l’eccessiva evasione fiscale, etc. ed in questo contesto più sono deboli le istituzioni, più i meccanismi di selezione elettorale lasciano indeterminato ed incerto il risultato e meno saremo capaci di contrastare efficacemente le storture di questo paese. Tu ti fossilizzi su Renzi e pensando che se avrà più potere potrà fare più danni. Ma è un modo di vedere sbagliato. Spetta ai cittadini decidere da chi farsi governare e se la maggioranza di essi ha titolo per stabilire a chi affidare la delega per farlo. Certamente il sistema deve stabilire i limiti dell’azione di governo evitando che questi possa accentrare tanto potere su di se da divenatre arbitrario, ma non è con il sistema eccessivamente farraginoso e frammentario attuale che si risolve il problema. Anche perchè oramai una parte importante del nstro potere è delegato all’Europa, all’Unione di cui facciamo parte (l’Italia da sola non potrebbe certo decidere di dichiarare guerra o di limitare la circolazione all’interno dell’area comunitaria, e neanche di legiferare come vuole dato che è obbligata a recepire le direttive europee se non vuole essere sanzionata o essere privata dei fondi di finanziamento). Possibile che non capiamo che con il sistema attuale rischiamo un’eterno pareggio, un limbo dove nessun partito o coalizione è in grado di governare e deve sottostare a veti incrociati continui. Possibile non capire che in questo sistema anche a noi, anche se SEL superasse il 25-30% di consensi non riusciremmo a governare. Possibile non capire che con questo sistema elettorale la “primavera pugliese” non ci sarebbe mai stata? Il fatto è che non stiamo, con questo modo di fare opposiizone, ragionando ed agendo da perdenti, da chi si considera sconfitto in eterno. Forse allora è perchè è così.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Caro Claudio, ti ho DIMOSTRATO, con fatti e nessi logici e non opinioni, che la democrazia parlamentare con questa legge è morta. Tu mi rispondi con opinioni preconcette, per esempio mi dici che il Porcellum è peggio, ma non mi spieghi il perché. Cosa c’è di male nel Porcellum che l’Italicum non peggiori ulteriormente? Il premio di maggioranza spropositato (presente in entrambe le leggi)? O le preferenze (assenti, nei fatti, in entrambe le leggi)? Cosa c’è che non va nel Porcellum, a parte che “lo dicono tutti”? Fatti prego, non slogan e opinioni.
    Per quanto riguarda la governabilità, nessuno dice che non ci voglia un compromesso, ma non un compromesso purchessia, non si può mandare alle ortiche la democrazia parlamentare in nome della governabilità. Esistevano mille modi per garantire un governo in Italia dopo le elezioni, dal presidenzialismo (che come ben saprai conserva il potere legislativo al parlamento, che però non deve più dare la fiducia al governo), piuttosto che un premio alla coalizione (come faceva il Porcellum) che distorce, si, ma non così tanto come un premio alla lista. Ripeto, così neanche in Africa.
    Che ne dici? Ti prego di rispondere (se ne hai voglia) con fatti basati su logica e razionalità, non su percezioni e preconcetti.

  • claudio

    Caro Detestor, le tue – esattamente come le mie – sono opinioni né più ne meno. Non è perchè le tue riflessioni a te risultino coerenti che diventano fatti e non opinioni. Le “dimostrazioni” sono altra cosa e non è perchè tu rtieni tali le tue opinioni, automaticamente quetse assumono un valore universale (che caratterizza la natura delle dimostrazioni, l’oggettività ri-conosciuta dalla comunità scientifica).

    Nel merito del cds. “porcellum” francamente mi sembrava ripetitivo e pedante ri-spiegare per l’ennesima volta perchè è peggiore della proposta di riforma in discussione. Come ho risposto a Luca prima di te Berlusconi & co. idearono il porcellum proprio per evitare la vittoria (praticamente scontata) di Prodi nel 2006 e lo fecero articolando i collegi ed i sistame da calcolo degli eletti del Senato in modo tale da rendere difficilissimo l’ottenimento di una maggiranza forte in quel
    ramodel parlamento. E dato che il nostro sistema è un
    bicameralismo perfetto, rendendo ingovernabile un ramo del parlamento si
    blocca tutto. Giusto per darti un riscontro empirico di ciò dal 2006 (prima “prova” elettorale del porcellum) si sono susseguiti 5 governi (incluso l’attuale) con una media di meno di 3 anni per ciascuno. L’attuale proposta – pur con tantissimi difetti che anch’io riconosco – favorirà invece il costituirsi di maggioranze più solide. Anche nel merito delle preferenze l’attuale proposta è migliorativa del porcellum, non dico sia la proposta migliore, ma passare da liste interamente bloccate a bloccare solo i capilista non si può – oggettivamente – considerarlo un peggioramento. Come non si può considerare un peggioramento l’abbassare al 3% la soglia per l’accesso al parlamento per tutti i partiti, indipendentemente siano o meno in coalizione (mentre con il porcellum attuale se non sei in coalizione lo sbarramento è al 5%).
    Poi francamente affermando come fai in merito alla riforma – cito testualmente – “così neanche in affrica” dimostri oltre ogni dubbio un atteggiamento precondizionato che non lascia davvero spazio ad un confronto. Mi dispiace che sia così, che in SEL e nei suoi sostenitori e/o iscritti finisca con il prevalere una chiusura mentale, una sindrome da accerchiamento che per un piccolo partito come il nostro è il peggiore dei nemici con cui combattere e che con ogni probabilità ci ridurrà all’inconsistenza politica. Siamo noi il nostro nemico, molto più di Renzi e purtroppo – a quanto pare – non riusciamo proprio a rendercene conto.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Caro Claudio, ti sbagli, non ho espresso alcuna opinione, ho solo spiegato come la meccanica dell’Italicum porti al concentramento dei poteri in un unica persona, e l’ho dimostrato. So benissimo cos’è una dimostrazione in senso scientifico, lo faccio ogni giorno, non ho fatto altro che prendere i fatti (i contenuti dell’Italicum) e dedurre secondo regole logiche. Se non riesci a distinguere un’opinione da una dimostrazione, questo dialogo non ha senso di continuare.
    Nel merito: il fatto che il Porcellum non possa dare una maggioranza certa al Senato non è colpa del Porcellum, questo è quello che ti raccontano i media, senza alcuna giustificazione fattuale, ma in cui purtroppo moltissimi cascano, perché non si prendono la briga di informarsi seriamente. La prima versione di tale legge dava una maggioranza certa anche al Senato, ma Ciampi la bocciò perché in contrasto col primo comma dell’art. 57 della Costituzione. Di fatto, senza cambiare quel comma, non è possibile avere una maggioranza certa al Senato elettivo. Punto, fine. Non è colpa di questa o quella legge, è semplicemente matematica, che, ovviamente, non è un’opinione. Le preferenze dell’Italicum sono uno specchietto per le allodole, un modo per far credere al popolino che ci scegliamo noi i nostri deputati, in realtà, come ti ho detto, l’80% saranno nominati dai ras dei partiti. E’ un’inaccettabile presa in giro, altro che miglioramento. Sulle soglie puoi anche avere ragione, ma trovo anche più grave accentrare in un unico partito (che, come ti ho dimostrato, si riduce a un’unica persona) il 55% dei seggi senza che abbia preso la maggioranza non dico assoluta, ma manco relativa. Se il PD prende il 25% dei voti e poi vince il ballottaggio si becca il 55% dei seggi, ma ti rendi conto? Ma come puoi pensare che una roba del genere posssa essere definita “democrazia parlamentare”?.
    Le opinioni possono invece variare su cosa si intende per “deriva autoritaria” (come ho chiarito subito dal mio primo post), visto che alla fine, il Re con questa legge ce lo scegliamo noi, non ci viene imposto.
    Infine, non ti preoccupare dell’eventuale irrilevanza politica a cui arriverà Sel. Con questa legge, come ti ho spiegato, solo il partito vincitore avrà rilevanza politica, tutti gli altri non conteranno nulla, anche se in parlamento si mettono tutti insieme, indipendentemente dalla percentuale di voti che rappresentano (che potrebbe essere benissimo, come ti ho spiegato, il 75% dei voti). E sarà dunque colpa dell’Italicum, non certo della chiusura mentale degli elettori di Sel.

  • claudio

    Mi dispiace Detestor ma che “la democrazia parlamentare con questa legge è morta” è una tua affermazione non un’evidenza dimostrata. Possiamo discutere quanto vuoi ma le tue restano opinioni – esattamente come le mie – nulla di più. Sia chiaro opinioni che meritano rispetto, sia che le si condividano o meno, ma semplicemente opinioni. Un premio di maggioranza favorisce il determinarsi di maggioranze solide non di uomini soli al comando. Se poi una maggioranza di parlamentari subisce fortemente l’influenza di un leader (cosa che può ovviamente accadere) questo non ha niente a che vedere con il meccanismo elettivo, ma con la cultura, la capacità e l’autonomia degli eletti. E queste caratteristiche non le si determinano per legge. Tu sostieni che con le preferenze questa possibilità si riduca e probabilmente hai ragione, ma non vi è un automatismo alcuno in tal senso ed i parlamentari (anche con la riforma in discussione) non devono sottostare ad alcun vincolo di mandato.
    Anche sugli effetti dell’attuale legge sull’elezione del senato ti contraddici da solo sostenendo che non è colpa del porcellum se in quel ramo del parlamento è difficile eleggere una maggioranza ma poi affermi che era così nella stesura originaria ma è colpa della versione finale, per effetto dell’intervento di veto dell’allora PDR Ciampi. Scusami ma è la versione finale – quella vigente – che produce effetti e quindi è opportuno modificarla e non certo lasciare le cose come stanno. Poi si può discutere se la proposta di legge poteva essere migliore o più equilibrata – io ritengo di si – ma tra lasciare tutto com’è e la proposta di riforma è la seconda ad essere la cosa migliore e questo i cittadini, la maggioranza di essi, lo ha ben capito e non perchè siano stupidi o “popolo bue” come piace spesso pensare a taluni di sinistra ma perchè sono stanchi di tanta inconcludenza e soprattutto hanno ben chiaro che non siamo più negli anni ’50 del secolo scorso e che oggi sarebbero proprio i componenti della costituente a sostenere modifiche importanti in senso decisionistico alla Costituzione Italiana, perchè i contrappesi attuali sono stati pensati e strutturati per un paese fragile che usciva da un conflitto mondiale e che avrebbe dovuto assumere decisioni di importanza assoluta, essendo allora tutto il potere incentrato sugli stati-nazione. Oggi le cose sono completamente diverse, siamo in una comunità sovranazionale e il mondo è totalmente cambiato. Ma a quanto pare è difficile accorgenrsene. Almeno per alcuni.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Oh, bene, finalmente contestazioni nel merito. Alla tua prima contestazione, ossia che i parlamentari del partito vincitore (ti ricordo, che avrà il 55% dei seggi e che di conseguenza controllerà l’intero parlamento) possano discordare col capo, ti rispondo che, senza preferenze, risulta evidente che il capo del partito candiderà una serie di yes man. Magari candideranno un Civati e un Fassina, giusto per dare l’impressione di pluralità, ma sai benissimo che 1-2 seggi su 340 (o giù di lì) non contano assolutamente nulla. E in ogni caso, avendo 1 solo partito con la maggioranza assoluta, va da sè che la dialettica parlamentare si azzeri. E, come ti dicevo, a differenza di altre forme di governo, la nostra democrazia parlamentare dà la stragrande maggioranza dei poteri al parlamento, se diamo il 55% dei seggi a un solo partito non ci sono più contrappesi.
    Sul Porcellum, non hai letto bene ciò che ho scritto, altro che mi contraddico da solo. Ho scritto: “Di fatto, senza cambiare quel comma, non è possibile avere una maggioranza certa al Senato elettivo. Punto, fine. Non è colpa di questa
    o quella legge” E infatti, l’Italicum vale solo per la Camera, al Senato non vale proprio per il divieto costituzionale. Da qui l’esigenza di levarlo (per quanto riguarda la fiducia al governo), secondo Renzi. Ma d’altronde, anche il Porcellum ha sempre prodotto maggioranze assolute alla Camera, perché così era costruito matematicamente. E dunque, come può essere colpa del Porcellum?
    Lasciando perdere ovviamente le tue continue insinuazioni secondo cui io avrei i paraocchi. Non ho mai accettato nulla a priori, e ho sempre avuto la mia idea indipendente rispetto al partito che voto (che ho anche più volte cambiato). Mi sembra che sei tu che consideri chi non la pensa come te cieco e sordo, non io di sinistra che considera il popolo “popolo bue”. Questa si, è una tua opinione, secondo cui siamo in una fase “moderna” per cui la democrazia deve lasciare spazio al decisionismo senza mediazioni, una tua opinione ripeto, non il nuovo ordine del mondo per intervento divino.

  • claudio

    Che le mie siano opinioni l’ho ripetuto e sottolineato più volte e non penso affatto che ci non la pensa come me sia cieco o sordo. Tuttavia il ricorrere alle affermazioni enfatiche che si sono sprecate a sinistra su questa legge lascia propendere per una certa mancanza di obbiettività in cui la sostiene. Poi certo valutare con obbiettività e misura non necessariamente porta a conclusioni comuni e si può maturare pareri anche molto discordanti sul fatto che la riforma in discussione migliori o peggiori il quadro generale, ma onestamente parlare di “attentato della democrazia” o “svolta autoritaria” non è indice di ponderatezza.
    Per quanto attiene al porcellum io parlo di “riforma in discussione” e non di “Italicum” perchè è l’insieme che produce effetti, dunque anche il superamento del Senato elettivo e la sua revisione delle competenze ed è questa proposta complessiva che si deve valutare rispetto allo status quo e non parti di essa. Nel merito, tra l’altro, più volte ho ripetuto che è una riforma con molti limiti ma se la contestualizziamo alla realtà attuale (attuale divisione/composizione del parlamento, frammentazione internba al PD, assenza di ogni disponibilità reale da parte del M5S ad un confronto e ad una mediazione, scontro PD/FI dopo l’elezione del PDR, etc.) non si può non riconoscere che l’alternativa alla proposta in campo è il mantenere tutto com’è. Sulle preferenze invece sono daccordo che sarebbe meglio ripristinarle ma non credo che siano così determinati come sostieni e se come dici con la loro assenza si eleggono solo yes men, puoi spiegarmi com’è stato possibile che con gli attuali eletti (visto che nel 2013 con il porcellum si è votato senza preferenze) il PD è così diviso, si è praticamente spaccato sulla prima elezione del PDR quando propose Prodi etc.? Come vedi sono i fatti che confutano efficacemnente, più di quant potrei farlo io, la tua tesi in merito. Inoltre tutti i consigli Regionali e Comunali sono eletti con un premio di maggioranza che assicura al vincitore (anche con il 25%) i 2/3 dei seggi, eppure non vedo da parte di nessuno tutta questa levata di scudi o grida di disperazione. Anche Tspras ha avuto un premio di maggioranza talmente consistente da assicurargli la quasi maggioranza assoluta del parlamento (far l’altro la Grecia è una Repubblica monocamerale e non mi sembra sia una dittatura)c con poco più del 25% ma in quel caso SEL non mi sembra che ci si sia stracciati le vesti.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Allora, vedo di risponderti con ordine: l’ “attentato alla democrazia” è un modo di dire che un partito che si pigli il 55% dei seggi qualunque percentuale prenda è una distorsione immensa, che silenzia qualsiasi altro partito, anche se insieme rappresentano la maggioranza degli italiani. Un 20% che governa nonostante abbia l’80% contro, girala come vuoi, non è una cosa democratica.

    Per quanto riguarda il Porcellum, cosa impediva di riformare il Senato ma lasciare il premio di maggioranza alla coalizione (come era il Porcellum) e non alla lista? La prima versione dell’Italicum era così, poi il PD ha preso il 41% e ha pensato bene di prendersi tutto quanto. Ma anche la versione originale avrebbe permesso la governabilità, e sarebbe stato meno distorsivo, e secondo me un compromesso accettabile fra rappresentatività e governabilità.

    Per quanto riguarda il fatto che confuterebbe la mia ipotesi, sai benissimo che il PD si è spaccato non certo perché rappresentavano il popolo (che infatti col Porcellum non ha potuto sceglierli), ma per giochi di palazzo interni al partito, una guerra fratricida che aveva a che fare col potere, non certo con la democrazia (e infatti gli elettori PD protestavano e bruciavano tessere in piazza). E infatti, ci siamo trovati con un PD con un’altra alleanza e un altro programma rispetto a quelli per cui la gente li aveva votati.

    Per quanto riguarda i consigli Regionali e Comunali (di cui parli anche più sotto), il premio va alla coalizione, non alla lista, quindi Porcellum, per l’appunto, non Italicum.

    Infine, Tsipras: qui devo confessare che non conosco il sistema elettorale greco, ma è un dato di fatto che non ha avuto il 55% dei seggi, e infatti ha dovuto allearsi con un altro partito. Il premio c’è, e pure grosso, ma non gli ha permesso di governare da solo, l’Italicum invece fa esattamente questo.

  • claudio

    Non voglio certo convincerti, come certamente tu non vuoi convincere me della giustezza delle tue posizioni. Discutiamo e questo è positivo comunque e lo facciamo cercando di manetenere i toni civili (e mi scuso se qualche enfatizzazione o semplificazione da parte mia ha qualche volta ecceduto nei toni).
    Proviamo a partire dalle valutazioni condivise.
    La riforma proposta ha diverse lacune e si potevano fare scelte più equilibrate (un premio di maggioranza minore, il premio alla coalizione invece che alla lista, preferenze su tutti i candidati etc.). E’ evidente che se fosse nelle nostre possibilità avremmo spinto in quella direzione. L’attuale maggioranza del Parlamento la pensa diversamente. Personalmente penso stia sbagliando (ripeto condivido i tuoi rilievi) ma perchè considerare questa posizione al limite dell’eversione?
    Il raffronto che facevo con la Grecia è calzante, lì il premio è tale che se Syriza avesse sfiorato il 28% dei voti (bastava poco meno) ed avrebbe avuto la maggioranza assoluta. Una situazione del tutto sovrapponibile a quella proposta dall’Italicum ma nessuno di noi ha additato la Grecia di essere antidemocratica.
    Ripeto, si può discutere nel merito dei contenuti ma è davvero giustificata la bagarre fatta? Davvero sono io che sbaglio a considerare quel tipo di atteggiamento indecoroso per un “Onorevole”? Davvero pensiamo che sia giustificabile (e financo auspicabile se lo si sostiene a spada tratta) il trasformare un parlamento in un rodeo? Certamente le colpe non sono tutte di SEL ma perchè accodarci a M5S in questo modo sterile e incivile di rappresentare le istituzioni? Davvero non credi anche tu che strillare sia solo un segno di debolezza, che dimostri solo di non essere all’altezza? Ceramente la questione è complessa ed influenzata anche dallo squilibrio del sistema informativo, ma a maggior ragione, questo agire convulso e compulsivo, questo gridare al lupo al lupo non si presta ad essere ancor più strumentalizzato rispetto ad un atteggiamento civile? Davvero vuoi negare che l’alzare i toni in questo modo dimostra che noi preveriamo rivolgersi esclusivamente ad una nicchia, preferiamo motivare i pochi seguaci che abbiamo anzichè cercare di allargare il nostro consenso?
    Magari sbaglio, ma al di là dei meriti o demeriti della riforma in discussione, sono io che sbaglio a sostenere che la nostra comunicazione/azione politica è completamente sballata?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Io invece voglio convincerti. Oppure voglio essere convinto da te. Per me una discussione (specie se con uno sconosciuto e su questo tipo di argomenti) deve servire perlomeno ad avvicinarcisi, alla verità, altrimenti è una cosa sterile.
    Ma passiamo al dunque: la differenza fra premio alla coalizione e premio al partito non è un dettaglio da poco, ma ciò che distingue un compromesso equilibrato da un governo monocolore e monopensiero. E’ assolutamente dirimente, per le ragioni che ho ripetuto più volte. In questo senso, è al limite dell’eversione.
    Grecia: come vedi, anche in Grecia c’è una soglia, per quanto bassa, per avere la maggioranza assoluta, nell’Italicum non c’è neanche quella. In ogni caso, da quel che mi dici è un pessimo sistema, e non perché ha vinto qualcuno che mi piace io devo approvarlo, anzi. Come ti dicevo, le mie valutazioni sono indipendenti da qualsiasi partito o influenza esterna (che comunque ascolto per formarle).
    E ora veniamo al metodo, che tu contesti: non piace neanche a me, le scazzottate in Parlamento non sono mai belle da vedere, su questo penso siamo tutti d’accordo, tranne forse (e dico forse) i grillini. Ma bisogna secondo me entrare nei panni di chi, dopo tour de force massacranti, si trova nel cuore della notte a dover subire l’arroganza di questo PD, che tratta chiunque non la pensi come loro con sufficienza e derisione. Non solo Sel, ma tutte le opposizioni, i sindacati, chiunque si opponga a loro viene umiliato e mortificato. Magari arrivi a un punto che non ce la fai più, no? Per quanto riguarda l’uscita dal Parlamento, invece, è un chiaro riferimento all’Aventino del periodo fascista, proprio per rimarcare l’attentato antidemocratico alla Costituzione, perpetrato di notte con l’intento di sfiancare fisicamente le opposizioni. Il fatto che su questo fossero tutti d’accordo, da Fratelli d’Italia a Sel, passando per il M5S, dovrebbe farti pensare che forse questo attentato non è solo nella testa di qualche comunistone di Sel.
    Insomma, i toni li ha alzati il PD, non le opposizioni (ripeto, tutte, non solo Sel), e mi darai atto che questo non è l’atteggiamento usuale di Sel. E’ proprio per questa riforma che c’è stato un determinato comportamento, e non in altri casi.
    Fra l’altro, se vogliamo dirla tutta, Grillo ha fatto una campagna elettorale urlando come un forsennato, e alle elezioni è risultato primo partito d’Italia, segno che urlando arrivi alle masse, altro che nicchia. Aggiungo questo solo per amor di onestà, visto che se Sel fosse un partito di urlatori come il M5S, sicuramente non sarebbe il mio partito.

  • claudio

    Capisco il tuo punto di vista e anch’io sono convinto che il confronto sia sempr eutile, perchè ci aiuta a maturare ad evolvere, a guardare alle cose anche da un punto di vista più ampio, diverso dal nostro.
    Nel merito di quanto dici tuttavia per me restano molti dubbi e provo ad esporli.
    La questione del premio. Anch’io preferivo il premio di coalizione a quelo di lista (di lista e non di partito, questo prevede il cds. “Italicum” ed è cosa ben diversa dato che più partiti – prima di un’elezione – possono raggrupparsi, anche temporaneamente, in una lista senza confluire nel medesimo partito. Qualcosa di più stringente di una coalizione, ma meno – molto meno – dell’obbligo di confluire nello stesso partito) ma ripeto considerare ciò al limite dell’eversione è davvero fuori luogo (anche per la differenza sopra espressa tra lista e partito), anzi obbligare ad una maggiore cogenza ed omogeneità i raggruppamenti politici nel caso dell’Italia non è affatto sbagliato dato che fino ad oggi si sono formate coalizioni troppo etereogenee incapaci di governare per un’intera legislatura assieme.
    Sul premio di maggioranza, anche in questo caso parlare di attentato alla democrazia è davvero fuori luogo dato che permette si alla lista (lista e non partito) che ha maggior voti di ottenere il 55% dei seggi ma solo se al primo turno raggiunge il 40% (non in qualsiasi caso) di essi e se non ci arriva si và al ballottaggio tra le prime due liste. Dunque un premio di maggioranza ampio che si applica ad una condizione (mentre ad es. in Grecia con il solo 28% dei voti si ottiene la maggiranza assoluta e nessuno si stà stracciando le vesti anzi siamo tutit qui, noi di sinistra, a lodarla in tutto e per tutto) altrimenti c’è il ballottagiio, esattamente come in Francia (che tutti noi sappiamo essere una feroce dittatuta, giusto?). Anocra più distanti siamo poi sul giustificare il comportamneto dei nostri parlamnetari e delle opposizioni che appunto hanno scimmiottato l’aventino di fascista memoria oltre ad aver alimentato una caciara indegna.
    La differenza in questo caso stà nell’idea che abbimao di ruolo dell’opposizione. Io ritengo che il suo compito sia di controllo e di influenza verso la maggioranza, deve cioò riuscire a convincerla di dove sbaglia. Se poi non ci riesce è la maggioranza, che ha il diritto-dovere di governare – che si assume la responsabilità politica dele sue scelte (saranno poi gli elettori a convermarla o meno alla successiva tornata elettorale). Mentre il tuo modo di vedere denota l’idea di una minoranza che deve aver un potere di veto se la maggioranza non agisce come vuole lei. Su questo la nostra divisione è molto profonda e non mi farai certo cambiare idea. Certamente la contingentazione dei tempi di discussione è discutibile e deprecabile ma onestamente equipararla al periodo fascista è non solo del tutto estemporaneo e privo di logica ,ma è soprattutto un’insulto a tutti coloro che sono morti per lottare contro di esso. Riflettici su ciò. Richiamare l’Aventino dei parlamnetari di sinistra per protestare contro lo squadrismo fascista che aveva portato alla morte dell’Onorevole Giacomo Matteotti a la determinatezza, allorchè ruvida e autistica dell’attuale maggioranza, è davvero sconcertante e squalificante per chi la fà. Inoltre se è vero che un ampio dibattito è sepre auspicabile è altrettanto vero che lo strumento degli emendamenti non è stato pensato come strumento meramente ostruzionista e dilatorio attraverso la presentazione di migliaia e migliaia di essi quando è in discussione una legge che non ci piace. Sbattere sui banchi la costituzone o testi fi legge è SEMPRE inqualificabile per un Onorevole che ci rappresenta e deve SEMPRE avre un atteggiamneto rispettoso e decoroso. Non siamo in guerra, non c’è alcuna dittatura e comportarsi come se vivessimo in uno sttao di emergenza è ridicolo quanto pericoloso per gli equilibri democratici.
    Ti invito a riflettere su ciò.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    No, no e ancora no. Unire più partiti in un’unica lista significa che io, elettore, non ho la scelta se dare il mio voto a un partito piuttosto che a un altro. I rapporti di forza all’interno della lista quindi non sono decidibili dagli elettori, ma decisi a priori dai partiti, ossia dal partito più grande della lista (ma grande quanto, visto che non si è ancora votato?), che detta legge. E non è vero che raggruppare i partiti in liste, piuttosto che coalizioni, stabilizza la politica parlamentare. Se due partiti non sono d’accordo su qualcosa, non è riunirli in liste piuttosto che coalizioni che sanerà le loro divergenze.
    Il ballottaggio (che in Francia è di collegio, non nazionale, ed è una cosa completamente diversa, anche se non mi piace e non garantisce matematicamente una maggioranza nazionale) non significa che la gente voglia la lista che ha vinto al ballottaggio. Per esempio, se al ballottaggio andranno PD e Berlusconi, mi verrà il vomito a prescindere quale dei due voterò, perché mi fanno schifo entrambi alla stessa maniera, voterò il meno peggio. Quindi dire che chi ha vinto il ballottaggio ha il consenso della maggioranza degli italiani è semplicemente non vero. Per quanto riguarda il sistema greco, ti ho già detto che se è così fa schifo (ma francamente nutro forti dubbi che il 28% dia la maggioranza assoluta, sei sicuro di aver studiato bene quel sistema?)
    Io non penso che la minoranza abbia diritto di veto su tutto (anche se ti ricordo che l’ostruzionismo, che tanto condanni, è pratica comune in ogni democrazia), ma qui stiamo parlando di regole, non è possibile imporle a colpi di maggioranza (come dice anche l’ipocrita Renzi, solo a parole però). La legge elettorale e la Costituzione sono le leggi fondanti di una democrazia, fare scempio di questo è forse ancora più grave di un omicidio, perché impatta sul futuro della libertà di milioni di persone. Quindi l’Aventino ci sta tutto, anzi, è ancora poco. Lo stato di emergenza c’è eccome, le dittature (anche se mascherate da finta democrazia) si fanno di notte, di nascosto e senza opposizioni. Ma possibile che non hai una, dico una sola parola per condannare l’enorme arroganza di questo PD?
    E non ti permetto di dirmi che chi la pensa come me (ossia come i deputati di Sel) offende la Resistenza, la Resistenza la offende chi si vergogna di farsi vedere in piazza il 25 Aprile (come fa il PD, da qualche anno), chi decide da solo strafregandosene di opposizioni e sindacati, chi cambia la Costituzione di notte, chi fa il cane da guardia dei padroni. Ti ricordo che la legge truffa, che De Gasperi voleva imporre, fu osteggiata proprio dalle forze che fecero la Resistenza, ci furono scontri anche violenti in Parlamento, e l’intero paese (compresa la CGIL) si mobilitò, proprio in nome della Resistenza. La Resistenza non è finita nel ’45, i nuovi fascismi si presentano sotto altre forme, più striscianti, adesso si chiamano “governabilità a tutti i costi” o “primato dell’economia sulla politica”, e in quanto socio ANPI mi sento in diritto, ma più che altro in dovere, di combatterlo (con mezzi adeguati ovviamente, ossia civili e pacifici, almeno finché le cose non peggiorino anche da quel punto di vista, in tal caso si andrà davvero sulle montagne).

  • claudio

    Sei libero di pensarla come credi, ma francamente – visto che ne ho avute esperienze dirette in famiglia – assimilare il comportamento della maggioranza dell’attuale parlamento allo squadrismo fascista che esercitava violenza e coercizione fisica, con soprusi, vessazioni fisiche, arresti e confini politici e talvolta omicidi è davvero assurdo e credimi squallido. Ancor più – se come sostieni- sei socio AMPI

  • claudio

    Sei libero di pensarla come credi, ma sinceramente paragonare l’atteggiamento dell’attuale maggioranza parlamentare agli squadristi fascisti è davvero assurdo ed è una mancanza di rispetto per coloro che dal fascismo sono stati vessati se non uccisi. Davvero non riesci a capire la differenza tra un braccio di ferro, anche duro e scorretto, parlamentare e le violenze e vessazioni fisiche delle squadre fasciste? Davvero non cogli la differenza – sostanziale – tra l’oggi, tra l’atteggiamento del PD (discutibile ed a mio avviso sbagliato) e il confino ed il carcere per i dissidenti politici, per l’olio di ricino e le manganellate a chi dissentiva o semplicemente non era solerte nel saluto o titubava nell’iscriversi al PNF? Dici di essere socio ANPI e non capisci queste differenze, ma davvero è possibile?
    Come non riesci a cogliere le differenze ed il contesto tra gli anni ’50 del secolo scorso ed oggi mettendo a confronto due realtà socio-economiche così diverse e distanti da non essere in alcun modo paragonabili. Sinceramente non capisco e faccio fatica a credere che si possa guardare alla realtà in modo così distorto.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    La situazione è cambiata, e anche i fascismi sono cambiati. La prima lezione dell’ANPI è imparare a riconoscerli.