Riforme, Sel: Senato non elettivo ed Italicum sono un mix esplosivo. la maggioranza si fermi
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«Fermatevi finché siete in tempo». E’ l’appello che il capogruppo di Sel alla Camera, Arturo Scotto, rivolge al governo e alla maggioranza, affinchè riflettano sulle implicazioni distruttive che potrà avere il combinato disposto superamento del bicameralismo elettivo-legge elettorale.
«Questa settimana – ha ricordato il presidente dei deputati Sel in una conferenza stampa a Montecitorio – verrà dato il mandato al relatore ed entro il 16 dicembre partirà la discussione generale alla Camera. Noi troveremmo estremamente pericoloso e sbagliato se, il mandato al relatore, venisse dato senza che la commissione si sia espressa su tutti i Punti della riforma. Non vogliamo che venga dato un mandato a metà, senza che la commissione possa dire a pieno come la pensa, in maniera seria e serena».
«Abbiamo una preoccupazione molto forte sulla piega che ha preso il dibattito. Come Sel -ha aggiunto Scotto – e insieme alle altre opposizioni abbiamo scelto di fare una battaglia di merito, presentando un numero ridotto di emendamenti. Non stiamo facendo un’opposizione ostruzionistica nè pregiudiziale ma dalla maggioranza e lungo l’asse Nazareno-Plebiscito non mi sembra stiano emergendo la volontà e la disponibilità a un confronto aperto ai contributi per modificare radicalmente il testo in discussione».
«Che Senato si vuole costruire? Sel – ha risposto Scotto – ha impostato la propria battaglia sull’elettività e questa battaglia resta, perché in una fase di fortissimo scollamento tra il Palazzo e la società, tra cittadini e istituzioni, in una fase in cui è riemersa in modo esplosivo la questione morale – come vediamo in questi giorni a Roma – sottrarre il diritto di voto ai cittadini al Senato è un errore enorme».
«Del resto negli ultimi mesi abbiamo potuto verificare come la finta riforma delle province le abbia in realtà tenute in vita e ha fatto sì che i cittadini non vadano a più a votare. Non vorremmo che il Senato resti in piedi con funzioni e competenze poco chiare, e che i cittadini non possano scegliere i propri rappresentanti. Tutto questo -ha concluso Scotto – insieme a una legge elettorale che continuando a mantenere le liste bloccate, produce un mix molto preoccupante».
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Guido Conti
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francesco