Riforme, Sel: non voteremo Senato proposto da Renzi-Berlusconi
«Il punto è la riforma di Renzi: se Renzi cambia schema di riforma ci può essere una maggioranza diversa, ma l’idea che ci possa essere una maggioranza diversa e quindi anche i voti di Sel, e magari qualche ex 5 Stelle, su quel progetto di riforma del Senato di Renzi ad oggi non è dato». Lo afferma ai microfoni di Radio Radicale la senatrice di Sel Loredana De Petris, rispondendo alla domanda se il suo partito potrebbe essere la maggioranza di riserva nel caso in cui Fi dovesse far saltare il patto del Nazareno con il Pd. «Stiamo lavorando su un’altra idea – aggiunge De Petris -, quella di un forte Senato elettivo molto ridotto nei numeri, 150 senatori e 450 alla Camera, una riduzione forte dei due rami del Parlamento, ma con un Senato con forti funzioni di garanzia, è lo stesso schema presentato dal senatore Chiti».
«Evidentemente qualche giornale si è un pò distratto: non credo proprio che le riforme istituzionali frutto dell’accordo tra Renzi e Berlusconi possano essere votate anche da Sel, non si può certo pensare che al posto di Forza Italia possa essere Sel a sostenere le loro proposte che non condividiamo». Così Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, smentisce quelle ricostruzioni giornalistiche che ipotizzano un sostegno di Sel al posto di FI sul progetto riforme proposto da Palazzo Chigi.
«Proprio ieri – prosegue il coordinatore di Sel – l’assemblea nazionale di Sel ha assunto un documento molto chiaro che sarà la nostra base di discussione sulle riforme. Sel – conclude Fratoianni – vuole abbattere i costi della politica, vuole procedure istituzionali più rapide, un quadro di poteri costituzionali bilanciati che garantiscano rappresentanza, democrazia e libertà. Certo l’occasione non deve essere persa ma non si imbocchino necessariamente strade sbagliate o rovinose come si sta facendo ora».
La precisazione dei rappresentanti di Sinistra Ecologia Libertà arriva dopo che in una lunga intervista concessa a Sky dopo le parole di ieri di Silvio Berlusconi (che ha ventilato l’ipotesi di disattendere il “patto” con Renzi), il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, aveva dichiarato che «se Forza Italia dovesse sfilarsi dall’accordo» sulle riforme costituzionali «i “numeri” per andare avanti ci sarebbero comunque». E però, «mi auguro ovviamente che continui a contribuire», ma «se non dovesse succedere, la maggioranza ha comunque i “numeri” per approvare la riforma»
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Francesco Lauria
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Mario Iacobelli