Roma, Cento: primi passi di Tronca non ci convincono. Peciola: ascolteremo i cittadini per mettere al centro le idee per cambiare la città
«L’uomo solo al comando non ci piace e non c’è lo lasciamo, con tutto il rispetto per il commissario Tronca e la sua squadra. Siamo pronti ad un confronto anche informale perché saremo vigili e attenti nella città». Così il coordinatore romano di Sel, Paolo Cento, nel corso della presentazione della Mobilitazione Roma Day. Un incontro «dovrebbe essere un passaggio scontato e democratico che ancora non è avvenuto e questo è un ritardo che speriamo Tronca colmi rapidamente incontrando i gruppi consiliari sciolti, che non hanno più funzioni amministrative, ma rappresentano un punto importante nella continuità amministrativa». Un concetto ribadito anche dall’ex capogruppo in Consiglio comunale, Gianluca Peciola, che si è detto disponibile ad un incontro: «Una forza politica interloquisce con il governo della città».
«A Roma – ha aggiunto Cento – il nostro obiettivo è avere un candidato sindaco che tenga unita la sinistra e parli anche ai democratici. Non siamo il cespuglio del Pd, non siamo la sinistra low cost, il nostro obiettivo è arrivare al ballottaggio. Quindi lavoriamo per un candidato sindaco di sinistra, laico, popolare, espressione di una sinistra ancora più larga. A Roma abbiamo un ottimo rapporto con Possibile di Pippo Civati, ma guardiamo anche ai democratici romani che hanno vissuto male la scelta dello scioglimento del consiglio comunale». Quanto a Ignazio Marino, ha detto Cento, «è un interlocutore se prende un’iniziativa politica».
E anche ai 5 Stelle. «A Grillo proponiamo un patto preventivo reciproco per evitare che la destra torni in Campidoglio. Se ci sta, bene, altrimenti al ballottaggio andremo noi e loro ci sosterranno». dice il coordinatore romano. Stessa opinione per Peciola. «In caso di ballottaggio a Roma la sinistra piuttosto che consegnare la città ai neofascisti chiederà di votare 5 stelle. Con M5s – ha osservato – facciamo battaglie comuni ma abbiamo anche distanze abissali: Grillo ha un impianto nazionalista, noi invece guardiamo al modello Barcellona dell’accoglienza».
Nel corso della conferenza stampa presentata anche l’iniziativa “Roma Day”, da venerdì 13 a domenica 15 novembre, tre giorni di ascolto. Dalle periferie al centro, da Boccea al Colosseo, passando per Magliana, Montesacro, Ostiense e Tiburtina. Un week end tra volantinaggi e gazebo per presentare la propria proposta e raccogliere quelle dei cittadini.
Gianluca Peciola ha spiegato le ragioni dell’iniziativa: «Lanciamo questo appuntamento per parlare di quella parte della città che non è rappresentata dalla foto di Renzi davanti alla Fontana di Trevi. Questa è sempre più una città in sofferenza, di persone in difficoltà che vedono i servizi tagliati per l’austerità. Una città che rischia di sparire durante il Giubileo che invece deve essere l’occasione per parlare degli ultimi». Per questo «c’è bisogno di mettere al centro le idee per cambiare la città e rinnovarla. Questa – ha aggiunto il coordinatore romano Paolo Cento – è l’occasione per lanciare le primarie delle idee che si terranno a gennaio. E quando parliamo di ‘primarie delle idee’ intendiamo dire che a Roma non bisogna dare più niente per scontato. Mettiamo la periferia al centro. Ragioniamo anche su un nuovo assetto istituzionale di Roma, dove i Municipi diventino comuni metropolitani. Nei prossimi giorni la federazione romana, regionale e i parlamentari ragioneranno sulla proposta di Walter Tocci».
Durante il week end verranno distribuiti dei volantini che contengono la proposta di Sel per Roma che parte da alcune priorità e cioè la casa, il lavoro, il decoro e l’igiene urbana, i trasporti e l’ambiente.